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Per anni è stato considerato un traguardo, una garanzia, quasi un porto sicuro in mezzo alla tempesta del lavoro privato.
Il “posto fisso” era sinonimo di stabilità, diritti, orari certi e prospettive di lungo periodo.
Oggi però questo modello sembra scricchiolare, soprattutto tra i più giovani, che guardano altrove e non considerano più l’impiego pubblico come una scelta aspirazionale.
La fuga dai Comuni e dagli enti locali lombardi racconta un cambiamento profondo, strutturale, che mette in difficoltà servizi essenziali e territori interi.


Posto fisso e enti locali: perdita di personale in dieci anni

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Inps, nel 2024 i dipendenti pubblici in Lombardia sono 494mila, in crescita rispetto ai 456mila del 2014.
Ma l’aumento riguarda solo scuola e sanità, mentre negli enti locali si registra un crollo significativo.

In dieci anni il settore ha perso circa 10mila lavoratori, soprattutto a causa del blocco delle assunzioni che non ha permesso di sostituire i pensionamenti.
Il risultato?
Un comparto che invecchia, si svuota e fatica a garantire servizi al cittadino.


Fuga enti locali e posto fisso: Milano perde il 30% dei dipendenti

Il dato più allarmante arriva da Milano, dove in dieci anni gli enti locali hanno perso il 30% del personale.
A seguire:

Cremona e Pavia: –26%

Sondrio, Lodi, Lecco: –18%

Varese e Como: –13%

Brescia: –12%

Mantova: –9%

Bergamo stabile (–1,6%)

Uno svuotamento che mette a rischio il funzionamento di uffici, sportelli, servizi sociali e funzioni strategiche dei Comuni.


Contratti precari e posto fisso: esplode il tempo determinato

Il secondo campanello d’allarme riguarda la natura dei contratti.
Dal 2014 al 2024 i tempo determinato sono passati da 57mila a 94mila.
Quasi tutta la crescita del personale pubblico è composta da precari, segno che il “posto fisso” non è più tale.

Solo una piccola parte dei nuovi ingressi ha un contratto stabile.
E il pubblico, paradossalmente, si frammenta come il privato.


Donne pubblico e posti fissi: la maggioranza è femminile

Le donne sono la colonna portante della pubblica amministrazione lombarda:
332.988 su 494.149 dipendenti totali.

Dominano in:

scuola: 168mila

sanità: 86mila

magistratura, amministrazioni centrali, autorità indipendenti: 9.676

Sono invece pochissime nei corpi militari e di sicurezza: 3.518 su 38.512.

E sono anche la maggioranza nei contratti part-time:
39mila su 44mila totali.
Una flessibilità spesso necessaria, ma che riduce stipendi e pensioni future.


Invecchiamento pubblico e posto fisso: un dipendente su tre uscirà

Il vero nodo è demografico.
In Lombardia solo 45mila dipendenti pubblici hanno meno di 30 anni (di cui la metà precari).
Più di un lavoratore su tre andrà in pensione entro dieci anni.

Tra inverno demografico, scarsa attrattività del comparto e concorrenza del privato, il settore rischia di non riuscire a sostituire le risorse in uscita.