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A Bruxelles, un uomo ha ucciso con un kalashnikov almeno due persone ferendone diverse. Le vittime sono entrambi turisti svedesi, arrivati in città per la sfida tra la nazionale scandinava e il Belgio. In seguito ai drammatici eventi, il match, valido per le qualificazioni ai prossimi Europei, è stato prima rinviato e infine sospeso. 

“Allah Akbar”, è ciò che ha urlato l'attentatore prima della mattanza, avvenuta in Place Sainctelette, poco distante dal quartiere Molenbeek, lì dove partirono gli attacchi a Parigi del 13 novembre 2015. Un incubo ricorrente che torna prepotentemente nelle nostre vite, con l'Europa che si ritrova di nuovo inerme di fronte al terrorismo di matrice islamica.

"Sono un Mujahid dello Stato Islamico, che vi piaccia o no. Viviamo per la nostra religione e moriamo per questa stessa religione", ha affermato l'attentatore in fuga, tutt'ora a piede libero. La capitale belga, e sede del Parlamento europeo, ha sospeso ogni attività in presenza, aumentando al contempo il livello di allerta. Sono in corso nel frattempo indagini da parte delle autorità per fare luce sulla vita del killer, alla ricerca di indizi che possano facilitarne la cattura da parte delle forze dell'ordine.