Prolungamento M5 Monza, HQMonza lancia allarme: 'Ecco quanto si perde ad ogni mese di ritardo'
I fondi sono già disponibili, ma senza i decreti ministeriali il progetto rischia di costare 6 milioni di euro in più ogni mese
Secondo HQMonza, l’associazione che da anni si batte per la realizzazione del prolungamento della metropolitana M5 a Monza, la situazione resta ferma da oltre due mesi. Nonostante il via libera del Comune di Milano per lo spostamento dei fondi destinati alla M4 (406,5 milioni di euro) e all’ampliamento del deposito della M1 (70 milioni di euro), i decreti ministeriali non sono ancora stati pubblicati.
Non abbiamo visto pubblicati i decreti ministeriali indispensabili per spostare i fondi - precisa HQMonza in una nota ufficiale -. Nemmeno risultano a oggi atti formali per l’ulteriore finanziamento statale di 100 milioni di euro annunciato dallo stesso ministro Salvini e l’ulteriore assegnazione di 10 milioni di euro da Regione Lombardia, come dichiarato dal presidente Fontana. Dal Ministero delle Infrastrutture, in via del tutto informale, fanno sapere che i testi dei decreti sarebbero pronti. E allora che cosa manca? La sola firma del ministro? Oppure c'è qualche complicazione burocratica imprevista?
Il rischio è concreto: senza la pubblicazione degli atti entro il 31 dicembre 2025, termine ultimo per l’avvio della gara d’appalto, l’intero finanziamento potrebbe essere messo in discussione.
Prolungamento M5 Monza, ritardi e aumento dei costi
HQMonza ha lanciato un ulteriore allarme: ogni mese di ritardo comporta un aggravio dei costi stimato in 6 milioni di euro, a causa dell’aumento delle materie prime, dei dazi e delle tensioni geopolitiche internazionali. Una prospettiva che mette a rischio la sostenibilità economica dell’intero progetto.
Come cittadini, vorremmo essere aggiornati sulla situazione – conclude HQMonza -. Una delle caratteristiche speciali del progetto del prolungamento di M5 sino al nord di Monza è che l'iter è sempre stato reso pubblico passo dopo passo, in trasparenza e condivisione informativa con i cittadini, un aspetto molto positivo che non va perso.
La pressione sul Ministero delle Infrastrutture cresce, con l’associazione che ribadisce l’urgenza di un intervento tempestivo. Perché in questa partita, il tempo non è solo una variabile: è un costo che aumenta mese dopo mese.
