Cesano, morta a 14 anni travolta dal treno: quel passaggio a livello maledetto
Il dolore della madre, le denunce dei commercianti, i progetti per un sovrappasso mai realizzato

Il passaggio a livello di corso Libertà non è nuovo a tragedie. In otto anni, si sono registrate sei vittime. Secondo la denuncia dell’associazione 2NOVE9, che da anni si occupa di sicurezza stradale, in quel tratto si sarebbero verificati cinque decessi in poco più di un decennio, oltre al caso di Sandra. La pericolosità del punto è nota anche ai cittadini e ai commercianti della zona, che quotidianamente assistono a comportamenti rischiosi: sbarre scavalcate, varchi sfruttati per attraversamenti azzardati, tutto pur di risparmiare qualche minuto.
Molti testimoni hanno confermato che, anche nei momenti immediatamente successivi alla tragedia, alcune persone continuavano a ignorare le barriere abbassate. Un giovane lavoratore della zona ha raccontato di aver visto la ragazza paralizzata sul binario, pochi istanti prima dell’impatto. "Una frazione di secondo, poi il buio", ha detto a MonzaToday.
Tra cordoglio e richieste di intervento
Il sindaco di Cesano Maderno, Gianpiero Bocca, si è recato sul luogo dell’incidente subito dopo l’accaduto, esprimendo pubblicamente il cordoglio dell’amministrazione e della cittadinanza. Nella lettera ufficiale, il primo cittadino ha ribadito l’importanza del rispetto delle regole e ha confermato che il Comune ha completato il progetto per un sovrappasso pedonale, atteso da anni, con l’avvio dei lavori previsto a inizio del prossimo anno.
Parallelamente, l’associazione 2NOVE9 ha inviato una lettera formale a Ferrovie Nord, chiedendo interventi urgenti e segnalando gravi carenze strutturali. Tra le proposte: barriere invalicabili su entrambi i lati per almeno 25 metri, riduzione dei tempi di attesa delle sbarre e l’adozione di tecnologie intelligenti già presenti su altre linee ferroviarie. Viene inoltre chiesto un aggiornamento sugli esiti di un sopralluogo avvenuto nel 2022, cui parteciparono anche rappresentanti di Ferrovie Nord.
La sicurezza non è solo una responsabilità individuale
La vicenda di Sandra evidenzia ancora una volta un nodo irrisolto: la sicurezza nei pressi dei passaggi a livello non può dipendere solo dall’attenzione del singolo. Come sottolineato nella missiva di 2NOVE9, se è vero che ogni utente della strada ha una responsabilità individuale, è altrettanto vero che le infrastrutture devono essere progettate e mantenute per impedire comportamenti pericolosi. Quando attraversare i binari è possibile anche a barriere abbassate, il rischio non è solo teorico: diventa una trappola reale, che può costare la vita.
Serve un cambio di passo, fatto di opere concrete, vigilanza, ma anche di una cultura del rispetto delle regole e della prevenzione. Perché il dolore della famiglia di Sandra non diventi l’ennesimo annuncio disatteso.

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