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Dopo la pesantissima affermazione a Venezia (in Laguna i biancorossi non vincevano in B dalla stagione 58/59 e, sempre con gli arancioneroverdi, dal 1960 lontano dalla Brianza se si considera lo spareggio salvezza di Bologna), il Monza ha ritrovato più serenità al suo interno, sia per ciò che concerne l'ambito mentale che per un discorso puramente sportivo e statistico.

La squadra di Brocchi ha saputo reagire, con un buonissimo secondo tempo, al vigoroso schiaffo incassato a Reggio nell'Emilia, che aveva creato inevitabili malumori ed una serie di campanelli d'allarme. La graduatoria attualmente non rispecchia certamente le speranze e le fulgide aspettative dell'intera piazza ma, senz'altro, arride maggiormente rispetto a dieci giorni fa; le prime due posizioni, valevoli per la promozione diretta, distano ora rispettivamente 6 e 5 punti. Premesso che, ora come ora, il tutto ha rilevanza limitata (molti addetti ai lavori iniziano a valutare indicativamente la classifica dal mese di marzo) è importante mantenere un giusto ritmo, navigare a vista, stare sul pezzo e rimanere in scia dei capofila, palesando costantemente la propria presenza nei quartieri alti.

Il calendario, sulla carta ed in linea teorica, dovrebbe tendere la mano, da qui alle feste, a D'Errico e compagni; i Bagaj affronteranno infatti nei prossimi 12 giorni le ultime quattro (ad ora) della classe, Virtus Entella ed Ascoli tra le mura amiche, Cremonese e Pescara, away match; poker d'impegni apparentemente alla portata, con avversari in difficoltà, che insieme hanno inanellato solo quattro affermazioni totali dopo 11 giornate.

Potenzialmente non sarebbe un'eresia pensare e sostenere che il 1912 possa impossessarsi del bottino pieno nei prossimi 360 minuti e far scattare una potenziale svolta positiva alla stagione, ma attenzione a dare tutto per scontato. A costo di passare per lapalissiani, sottolineiamo, fino alla nausea, le enormi difficoltà e trappole di un torneo lungo e logorante come la Seconda Serie italiana, in cui ogni gara (anche quella apparentemente più abbordabile) è da impegnare col coltello tra i denti (sin dagli albori) e nessun sodalizio è vittima sacrificale per partito preso. A maggior ragione evidenziamo come anche i brianzoli hanno avuto a che fare, sulla propria pelle, con i connotati e la fisionomia nuda e cruda della Cadetteria. Alcuni esempi? Pisa, il primo tempo di Pordenone, Reggiana devono essere gli esempi su cui riflettere e lavorare, lezioni, in alcuni casi contraddistinte da errori da matita rossa, dalle quali apprendere per non perseverare, cercando di ridurre ai minimi termini la soglia di sbagli.

E' ineluttabile chiosare come bisogna, in linea generale, mantenere una sorta d'equilibrio nei giudizi e nelle valutazioni esterne non sempre del tutto perequanti, non era nero il colore dopo il 3-0 in Emilia ma non è improvvisamente roseo dopo la vittoria coi lagunari. Il sodalizio brianzolo naturalmente può e deve dare di più in linea generale, soprattutto in maniera più continuativa dal punto di vista dell'atteggiamento, intensità ed aggressività nei 90 minuti; oltre che sul ramo tecnico-tattico, ove i diversi mutamenti nella rosa con pedine, anche estere, richiedono un maggior timing per assimilare al meglio i meccanismi e trovare un'intesa consona tra reparti e singoli. Facciamo però notare le buone nuove dalle recenti modifiche dello scacchiere, per necessità, che possono comunque offrire per il futuro prossimo maggiori ed interessanti alternative di gioco ed impostazione. Vero inoltre che, in determinati frangenti, si sono percepite buone, magari intermittenti, indicazioni e talvolta non si è giunti a risultato pieno per episodi tutt'altro che favorevoli, contro compagini di simil o medesima caratura; è bene rammentare che i biancorossi sono la difesa meno battuta della categoria, insieme al Chievo (che ha una partita in meno).

Detto ciò la parole d'ordine per la squadra, in questo mini contenitore di incontri "festivi", dev'essere l'idonea consapevolezza e fiducia dei propri mezzi, umiltà e la sana "garra" sportiva che può tranquillamente andare a braccetto con la pantagruelica qualità (indiscutibile) individuale del materiale tecnico a disposizione nell'ampio roster monzese; con a breve una potenziale pungente freccia in più nell'arco biancorosso, quel Mario Balotelli innestato con la speranza di garantir maggior linfa al reparto d'attacco. Ma attenzione alle insidie, Davide ha battuto il gigante Golia e gli sgambetti nelle battaglie son sempre dietro l'angolo se non persiste la corretta attitudine temperamentale.

L'intera piazza, con tutte le componenti, dovrebbe marciare spedita con serenità ed intesa, mentalità simbiotica. E pensare che di questi tempi, un lustro fa, si perdeva di misura a Caravaggio, nel contesto pasoliniano della D. Lo scenario è mutato notevolmente.

Forza ragazzi, non abbassate la guardia!

foto: AC Monza/Buzzi