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Ad oggi in un “normale” calendario del Motomondiale non è prevista la tappa di Monza, ma sono presenti altri due importanti circuiti italiani: quello del Mugello e quello di Misano.
Gli appassionati, però, ricorderanno sicuramente che un tempo vi erano altri tracciati: uno su tutti, come anticipato, quello di Monza che in passato era la prima tappa italiana del Motomondiale e prendeva il nome di Gran Premio delle Nazioni: Clicca su questo articolo per saperne di più in proposito.

Questa denominazione venne dismessa nel 1991 diventando quella che attualmente conosciamo come Gran Premio d’Italia, il quale però al momento viene disputato sul circuito toscano.
Cerchiamo di scoprirne di più su questo evento che veniva disputato sul circuito di Monza.

Gran Premio delle Nazioni

Una delle prime cose da sapere è che il Gran Premio delle Nazioni non è nato affatto insieme al Motomondiale, ma prima. In realtà, all’inizio prese il nome di Gran Premio d’Italia e venne corso per la prima volta a Torino nel 1914. La nuova denominazione di Gran Premio delle Nazioni arriva nel 1922 quando questa manifestazione si sposta sul mitico Autodromo di Monza, dopo una breve tappa all’Autodromo Littorio di Roma tra il 1932 ed il 1936. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1947 il Gran Premio delle Nazioni riparte dal circuito lombardo ed è proprio da questo importante tracciato che due anni dopo avrà inizio il Campionato del Mondo.

Autodromo di Monza

L’Autodromo di Monza è senza dubbio uno dei tracciati storici del Motomondiale. Su questo circuito i piloti della MotoGp hanno corso ininterrottamente dal 1949 al 1968. C’è da dire anche che l’Autodromo ha ospitato gare anche in seguito alternandosi ad altre piste italiane fino al 1987. Proprio per questo motivo è un vero peccato che questo circuito che ha fatto la storia del Motomondiale non sia stato percorso da campioni del calibro di Valentino Rossi o Marc Marquez.
Su questo circuito c’è da dire che è stato realizzato nel 1922 ed è il terzo autodromo permanente più antico al mondo. Prima di Monza sono stati eretti i circuiti di Brooklands (1907, attualmente non in uso) e di Indianapolis (1909).
In principio il circuito monzese aveva una lunghezza di 10 km ed era formato da due anelli: una pista stradale ed un anello di alta velocità con una forma ad ovale che comprendeva due spettacolari curve sopraelevate.
Purtroppo, oltre ad appassionanti gare che talvolta hanno visto anche decidere dei titoli mondiali, questo circuito è tristemente noto per alcuni gravi incidenti che lo hanno caratterizzato fin dal momento della sua nascita. Incidenti che sono risultati fatali sia per i piloti che per gli spettatori, motivo per il quale successivamente sono state apportate modifiche al circuito stesso.
Tra gli incidenti più gravi che si sono verificati su questo circuito non possiamo non menzionare la tragica scomparsa di Rupert Hollaus nel 1954 durante le prove libere al quale fu assegnato postumo il titolo 125cc.
Pochi anni più tardi, nel 1959, è stata la volta dell’italiano Adolfo Covi alla curva Lesmo, la stessa in cui ha perso la vita Hollaus.
Tra gli incidenti, poi, quello divenuto purtroppo più celebre risale al 1973, in una gara delle 250cc. Il tragico evento ha inizio da Renzo Pasolini il quale si schianta al ‘Curvone’ con un botto fatale per il pilota tricolore. La sua moto, però, una Harley-Davidson, rimbalza nuovamente in pista colpendo Jarno Saarinen, il quale finisce a terra e viene investito dai piloti che sopraggiungevano. In questo tragico incidente sono rimasti coinvolti in maniera più o meno grave altri 12 piloti. La gara è stata poi successivamente sospesa ed annullate le altre competizioni 500cc e sidecar.