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Il ds del Monza Filippo Antonelli si è concesso in una lunga intervista a PianetaSerieB.it, parlando della stagione in corso e partendo dal pari con l'Empoli: "E’ stata una partita giocata bene da entrambe le formazioni dove si è visto l’ottimo lavoro svolto dai due allenatori. Siamo stati un po’ sfortunati ad andare in svantaggio nei primissimi minuti di gioco. Poi bravi a recuperarla. In seguito è prevalsa la paura di non perdere. Episodi? Sulla rete di Terzic sembrava che ci fosse Pirrello in fuorigioco sulla traiettoria. Dany Mota aveva una ferita sul labbro, dunque ritengo eccessiva la sua ammonizione per simulazione in area. Sicuramente sono episodi che non si percepiscono a velocità normale. Dal punto di vista tecnico-tattico è stato avvincente giocare contro una squadra forte che ha dimostrato di valere la sua classifica. Le parole di Boateng? Lui è un campione: lavora ogni giorno con i compagni e dunque conosce la forza del gruppo, che può crescere ancora. Sicuramente ha rilasciato queste dichiarazioni perché è ben consapevole delle qualità complessiva della squadra".

Ieri per la prima volta i nuovi acquisti Diaw e Scozzarella hanno conquistato il posto da titolare. Come giudica la loro prestazione?
“Scozzarella ha fatto una grandissima prestazione: è abituato a giocare a grandi livelli da play e rafforzerà con vigore la forza del nostro centrocampo. Per gli attaccanti, invece, è necessaria una fase di rodaggio più approfondita, ma Diaw ha lavorato bene in profondità. Adesso dovrà conoscere meglio i propri compagni per affinare l’intesa”.

Un’altra sessione di mercato ricca di colpi di spessore. Si ritiene completamente soddisfatto o si aspettava di chiudere ulteriori affari?
“La società ha fatto ancora una volta un grandissimo sforzo. Berlusconi, Fininvest e il dottor Galliani vanno soltanto ringraziati. Non era facile acquistare giocatori di valore nell’ultima sessione di calciomercato. Mi ritengo soddisfatto perché siamo riusciti a colmare tutte le nostre esigenze”.

Secondo alcuni addetti ai lavori la presenza di tanti top player in squadra potrebbe rivelarsi paradossalmente un problema…
“Dal nostro punto di vista è una questione di voler bene alla squadra. E’ importante avere tanti giocatori forti per ogni ruolo, in modo da essere coperti e competitivi. Questa strategia d’azione rispecchia anche il credo della proprietà, che in passato ha vinto tantissimo”.

Dalla Serie D alla lotta per la promozione in Serie A. In questi anni sta accompagnando il consolidamento del Monza nei piani alti del calcio italiano. Se lo sarebbe mai aspettato?
“E’ avvenuto tutto così velocemente ed è un sogno che si realizza. Nel corso degli anni ho coltivato ambizioni e affinato la mia forza di volontà. Adesso spero di vivere al massimo questa esperienza, anche se ho ancora tanto da imparare”.

Cosa le stanno trasmettendo due figure iconiche del calcio italiano come Silvio Berlusconi e Adriano Galliani?
“A parte l’esperienza dei tantissimi anni di calcio, come dice il dottor Galliani, sono riusciti a trasmettermi una grande passione per il calcio e per il Monza. La loro presenza spinge tutti a non arrendersi mai, rafforzando la qualità del lavoro quotidiano verso una progressiva crescita”.

L’impressione, però, è che non ci siano limiti. In chiusura le chiedo: dove può davvero arrivare questo Monza?
“Adesso deve arrivare necessariamente in Serie A. Poi sicuramente sorgeranno nuovi obiettivi”.