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Sfrutto un assist alla Rivera (o Baggio, fate vobis) del calendario per rimediare subito ad un imperdonabile errore della scorsa settimana. Nell’augurare a Giovannino Stroppa di poter essere il primo biancorosso ad abbinare promozione da giocatore e da tecnico, infatti, ho preso un terribile granchio di cui mi pento amaramente e chiedo scusa umilmente. Non – come suggerito da qualche tifoso – a Tonino Asta e Marco Zaffaroni. Che pur nel cuor mi stanno. L’imprendibile folletto e l’immenso capitano, di campionati sul campo ne hanno vinto uno a testa: Asta da giocatore, Zaffa da tecnico. Per quanto bene voglio a loro, però, non posso considerare ‘promozioni’ le ‘riforme dei campionati’ che permisero il cambio di categoria (dalla C2 alla C1 o dalla Seconda alla Prima Divisione di Lega Pro) a Tonino come tecnico ed a Zaffa come giocatore.

Il mio rammarico e la mia richiesta di perdono vanno invece esclusivamente a Franco ‘Jimmy’ Fontana. Che di promozioni biancorosse ne ha centrate addirittura tre: due da giocatore (con Radice nel 1966-67 e con Magni nel 1975-76) e una da allenatore (1981-82). E che nel suo palmarès interamente monzese vanta anche 2 Coppe Italia di Serie C (1974 e 1975) e la Coppa Anglo-Italiana del 1976.
Se – e non ne ho certezza assoluta – il nomignolo ‘Jimmy’ gli derivò dallo stesso cognome del cantante melodico in voga negli anni ’60 è sin troppo facile sottolineare che … il ‘Mondo’ calcistico di Franco è stato totalmente biancorosso. Cresciuto nel settore giovanile, entra nell’orbita della prima squadra (senza peraltro mai scendere in campo) nella disgraziata stagione della retrocessione in C del 1965-66. L’approdo di Gigi Radice in panchina segna il vero inizio della carriera del giovane libero lodigiano che nel campionato della promozione raccoglie 9 presenze. La decima è quella più importante: Fontana, infatti, è titolare nell’indimenticabile spareggio del 4 giugno 1967 (Monza-Como 1-0) che riporta immediatamente il Monza in B. Jimmy guida la difesa biancorossa per dieci stagioni raccogliendo 228 presenze. Parecchie con la fascia di capitano al braccio (in alternativa a Sanseverino). Interpreta il ruolo in chiave moderna e non senza un certo gusto estetico: quando c’è da far legna o da spazzare l’area non si tira affatto indietro e non disdegna di impostare l’azione e far partire il contropiede. Fondamentale il suo apporto nel magico biennio 1975-77 targato Alfredo Magni: promozione dei record dalla C alla B e fantastico campionato cadetto con la Serie A maledettamente sfumata a 6’ dal termine a Modena. Fondamentale per il contributo di esperienza sul campo e, soprattutto, nella crescita del giovane Fasoli, erede designato. Proprio alla stagione 1975-76 devo l’assist di cui dicevo all’inizio. 14 marzo 1976, Monza-Cremonese 2-0: Tosetto & Buriani in meno di un tempo spengono le residue, debolissime, speranze grigiorosse (staccati di 8 punti e con una partita in più della fantastica capolista) e timbrano – di fatto – il ritorno tra i cadetti con 3 mesi di anticipo. Nella sua disamina della partita su Il Cittadino del 18 marzo Giovanni Fossati sintetizza così la gara del numero 6 biancorosso “Fontana ha dominato in difesa facendo valere tutta la sua esperienza e ricorrendo senza farsi pregare anche alle maniere forti quando serviva”.

Appese le scarpette al classico chiodo Jimmy firma il suo capolavoro da tecnico nella stagione 1981-82: Giambelli – choccato dalla fresca retrocessione – gli affida una squadra giovane e gli chiede, senza particolari pressioni, di ricostruire. Il neo allenatore si mette di buzzo buono e confeziona uno dei Monza in assoluto più belli dalla cintola in su. Imperniato sulla solidità di Peroncini e Colombo, sulle geometrie di Ronco e sulla freschezza di Saini il centrocampo biancorosso supporta la fantasia e l’estro dribblomane di Bolis che – a sua volta – ispira la coppia perfettamente assortita Pradella-Galluzzo (31 reti in due). I Fontana-boys sono una splendida macchina da gol ed alcune esibizioni di quel campionato (il 6-1 al Parma ed il 4-0 al Padova al Sada ed i poker in trasferta a Vicenza e Mantova) restano indelebili nella mente di chi le ha vissute da tifoso. L’immediato (non preventivato) ed entusiasmante ritorno tra i cadetti garantisce a Jimmy la sacrosanta e meritata riconferma. Purtroppo la Serie B si rivela subito durissima per un Monza strutturalmente troppo fragile. Dopo 9 giornate i biancorossi sono ultimi e – more solito – l’allenatore paga per tutti. Poi inizierà la favola di Mazzetti. Con questo pezzo abbiamo voluto ripercorrere la bella e lunga storia biancorossa di Franco Fontana e rimediare ad un nostro brutto errore. Di cui chiediamo ancora venia al buon Jimmy. Che, ne siamo certi, sarà il primo ad augurarsi che Giovannino Stroppa possa presto uguagliarlo nella vittoria con la maglia del Monza sia da giocatore che da tecnico.

Fiorenzo Dosso