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Giorni, più o meno, lunghi da passare in casa e senza il supporto dello sport da vedere in presa diretta: ecco che si ritrovano nei cassetti vecchie abitudini, o piaceri messi in disparte: un buon libro, scrivere poesie, cucinare i piatti della tradizione, lo scopone scientifico, il bricolage..

"Ma dove avevo messo il Subbuteo?" Chi scrive è collezionista incallito (credo di aver rotto abbastanza sul tema gli amici) e non ha dovuto farsi largo tra scartoffie ingiallite, giochi d'infanzia e utensili arrugginiti in cantina per ritrovare questo vecchio amico, a proposito..

Le 'mie' formazioni del Girone A: Alessandria, Como, Lecco, Novara, Pistoiese, Pro Patria e Pro Vercelli: Monza in primo piano, ovvio

Il Subbuteo (nome latino e quindi scientifico del Falco Lodolaio) è relegato (ora, ma non troppo) a una nicchia la cui passione ribolle tra mercatini e Circolini di iscritti che hanno spazi in Centri Sportivi, rispetto al boom degli Anni Settanta, allorché lo stesso calcio internazionale era vicenda fruibile di giornali specializzati (ah, il Guerin Sportivo..) e se volevi godere delle rifiniture di una maglia da calcio il punto di partenza eran le figurine Panini.

Ma la nostra storia ha il Subbuteo come trampolino di lancio e parimenti pretesto, perché si intreccia col calcio, col modellismo e con l'amore per una città, la 'nostra' Monza.

Luca Oppedisano (su Facebook Luca Peis) è un brillante cinquantenne che lavora nel mondo del catering, nato a Torino e trasferitosi a Monza, dove ha vissuto per oltre trent'anni ("Ho iniziato a seguire il calcio ed è stato naturale tifare la squadra della mia città. Da ragazzo andavo spesso all'Autodromo e al Sada con mio padre, calabrese che lavorava in Guardia di Finanza, orgogliosi entrambi di vivere a Monza, all'epoca città poco frenetica e a misura d'uomo. Oggi, pur abitando a Milano, ci torno spesso e noto con nostalgia i suoi cambiamenti").

Ricordi di Monza-SPAL (1988)

"A partire dal 1988 la Curva Sud (poi diventata Curva Pieri) è stata per una decina d'anni casa mia: la partita del Monza l'evento atteso, ma anche preparato (assieme alle coreografie esposte al mattino della domenica) dai tifosi durante la settimana. Cosa ho amato di quel mondo? Beh, ora non mi vedo tifare a petto nudo e con un fumogeno nella mano, ma il senso di appartenenza e di aggregazione erano forti: ceti sociali differenti uniti sotto un solo colore. Anzi, due".

Luca ci presenta il suo lavoro, un modello espositivo, quindi non giocabile, che ha come protagonisti i tifosi della Curva Pieri, pronti per l'occasione a sostenere in trasferta i propri beniamini: "Innanzitutto il campo è ridotto: le misure della tavola in legno sono cm. 65 x 65. Bandiere, sponsor e striscioni a bordo campo sono gli strumenti che, assieme a circa 400 spettatori dipinti a mano e altri protagonisti umani (addetti ai lavori, fotografi, poliziotti e steward), regalano realismo".

L'effetto fumogeni sfuma, la gara può avere inizio

"Le raffinatezze sono il fumogeno centrale (il generatore di fumo con distillato funziona a corrente per il tramite di una resistenza: il collegamento è presente sotto la tavola di legno), i cori (il retro degli spalti fa da grancassa a un mini-lettore mp3 e due speaker minuscoli) e l'illuminazione (due i lampioni, siti a 42 cm. di altezza, dotati di batteria autonoma)".

Se da un lato il pregio della realizzazione, che presenta un impatto visivo tale da renderlo emozionale, è proprio l'attenzione verso i dettagli ("Il modellismo, statico o dinamico che sia, è un universo magico: col tempo maturi conoscenze e sono decisivi cura, passione e ricerca dei materiali. Nei miei lavori parto sempre dalla struttura delle curve e dal materiale Subbuteo"), dall'altro è l'imperfezione a dare il tocco della bellezza ("Cerco di riproporre il clima della curva, ma non gioco a Subbuteo, chiarisco. Provo a ricreare le atmosfere del tifo organizzato, che per me resta la parte migliore del calcio, tornando al passato attraverso il Subbuteo, con creazioni artigianali volutamente molto distanti dalla fredda perfezione dell'era digitale").

La veduta dall'alto della Curva Pieri

"Da bimbo c'era tanta voglia di giocare e di stare assieme, ma soldi pochi: per quanto concerne il Subbuteo, passavo il tempo con un amichetto e le mitiche squadre rossa e blu. Ma quanto ero affascinato dalle vetrine illuminate dell'Inferno, il negozio monzese di giocattoli di riferimento per la mia generazione e non solo, che sfoggiava in bella vista campi e spalti!".

Striscioni e vessilli della tifoseria

"Dopo essere finito in soffitta, ho ritrovato il Subbuteo in edicola: l'amore era solo sopito e mi sono informato sulla sua storia, le casalinghe del Kent che coloravano i giocatorini, il passaggio al tridimensionale. Gioco allo stato puro, competizione con un pizzico di goliardia: ecco il mio hobby!".

L'esultanza a Tortona per la rete di Pierluigi Casiraghi

"Il mio Monza preferito è quello che, a guida Pierluigi Frosio, ha centrato la promozione nell'87-'88: Bolis, Casiraghi (autore del gol decisivo a Tortona), Fontanini, Stroppa e Saini mi han dato la più grande gioia da tifoso, perché era l'anno che diventai maggiorenne e il ricordo resta per forza indelebile".

Monza Subbuteo sul punto di rilanciare l'azione

"Sono felice e quasi incredulo che il Monza sia della Fininvest: si tocca con mano che gli anni nerissimi siano di colpo stati messi alle spalle, ma andiamoci cauti, perché in Serie B troveremo società strutturate e tifoserie molto compatte e, ahimè, più numerose della nostra. Certo è che per Silvio Berlusconi e Adriano Galliani il Monza non è un gioco".

Tortona invasa: festeggiata la Serie B, è il 5 giugno 1988

"Il bello del modellismo è che sei tu stesso in evoluzione continua: tra i miei progetti c'è la realizzazione di uno spicchio di campo e di curva da sviluppare all'interno di un televisore di quarant'anni fa, illuminato a dovere. E sarà romantico!".

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Il lavoro sulla Curva atalantina

Concludiamo, semplicemente, con una foto che ringrazia e allo stesso tempo incita: forza, Bergamo!

Antonio Sorrentino