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Se davvero dovesse essere esonerato oggi, un po' ci mancherà. Perché non è facile trovare uomini come Paolo Bianco che salutano i giornalisti uno ad uno, che parlano e scherzano come se il momento fosse semplice, che magari ti racconterebbe pure i segreti più nascosti di Monzello.
E' un uomo vero, Paolo. Uno che davanti alle telecamere talvolta sembra un po' scontroso, ma che in fondo si è reso simpatico a tutti i giornalisti.


Bianco e il rapporto con i giornalisti

Col sottoscritto è partito un po' scontroso, lo sappiamo tutti. Ma non è un dramma. I rapporti possono nascere anche in modo burrascoso. Poi ha capito probabilmente chi racconta la verità in maniera obiettiva e chi magari lo vorrebbe pugnalare alle spalle.

Qualcuno ieri mi ha scritto se io e Bianco ci sentiamo fuori da Monzello: no, mai. Non sono mai stato amico di nessun allenatore e non lo sono nemmeno di Bianco. Cerco di avere buoni rapporti con tutti, ma le amicizie sono un'altra cosa.


Paolo Bianco e i risultati con il Monza

Per me il suo bilancio, ad oggi, non è sufficiente. E se lui stesso si è presentato ieri davanti ai microfoni dicendo ‘Ora lapidatemi’ sa bene che poteva fare qualcosa di più. 

Ma la strada della Serie B è ancora lunga. Il Monza di Stroppa, più o meno, era in questa situazione di classifica nell'anno della promozione. E non ditemi che giocava tanto meglio. Quindi niente drammi.


Bianco e il rapporto con i giocatori

Da chiarire il rapporto tra Bianco e i giocatori. Il tecnico ha sempre mostrato il pugno duro. Ha messo fuori squadra Keita Balde, ha tolto Caprari ad Empoli dopo nemmeno mezzora e da Monzello filtra un po' di insoddisfazione.

Ma si sa, i giocatori sono un po' delle banderuole: vanno dove tira il vento. Se l'allenatore vince sono tutti dalla sua parte. Se si perde sono i primi a volerti fare fuori. E Bianco lo sa bene: ‘Non devo essere amico di nessuno, il mio unico obiettivo è portare in alto il Monza’. Concetto che dev'essere chiaro a tutti.