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Approvato lunedì 6 ottobre, il nuovo Regolamento del Verde aggiorna e amplia la versione del 2001.
Il documento — composto da 49 articoli — introduce importanti novità per la gestione del verde privato, una prima assoluta per Monza.
Obiettivo: ridurre l’impatto del cambiamento climatico attraverso la scelta di specie arboree più resistenti e la tutela della permeabilità dei suoli.

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“È il risultato di un lavoro condiviso tra uffici, tecnici, politici e associazioni del territorio – spiega Irene Zappalà, assessore all’Ambiente –.
Questo regolamento nasce dal desiderio di migliorare l’ambiente urbano, conservare il verde e rafforzare la biodiversità”.

Specie più resilienti e tutela dei suoli

L’articolo 27 del regolamento prevede che ogni intervento tenga conto dei cambiamenti climatici in atto, selezionando le specie arboree più resilienti a caldo e piogge violente.
Oltre alle specie autoctone, saranno valorizzate piante naturalizzate come lecci, aceri e cipressi.
Il documento, redatto anche con il parere del Comitato tecnico-scientifico di Fondazione Cariplo, definisce linee guida per contrastare siccità e allagamenti, incentivando superfici permeabili e drenanti.

Le novità per il verde privato

Per la prima volta, il regolamento introduce norme specifiche anche per i proprietari di aree verdi private.
Chi intende abbattere un albero dovrà presentare una richiesta al Comune e procedere a una compensazione ambientale, piantando nuove essenze o contribuendo economicamente alla riqualificazione del verde cittadino.
Una misura pensata per responsabilizzare i cittadini e creare una rete ecologica diffusa tra spazi pubblici e privati.

Parere favorevole anche dalle opposizioni

Il regolamento ha ottenuto l’appoggio bipartisan del Consiglio.
Non posso che esprimere un parere favorevole – ha dichiarato Massimiliano Longo, consigliere della lista Per Allevi – Forza Italia – anche se ritengo che le norme per il verde privato potessero essere trattate separatamente”.
Longo ha inoltre sollevato dubbi sulla coerenza della giunta rispetto al progetto di studentato in via Grigna, che prevede l’abbattimento di un’area boschiva di 24mila metri quadrati accanto alla sede della Provincia.