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monza economia

La situazione in casa Bavelloni Spa, storico marchio della lavorazione del vetro oggi controllato dal Gruppo Biesse, è precipitata. Il piano di riorganizzazione annunciato dalla direzione prevede 55 esuberi su 92 dipendenti, la chiusura totale dello stabilimento di Bregnano e un drastico ridimensionamento del sito produttivo di Lentate sul Seveso. I sindacati parlano apertamente di “smantellamento”, mentre monta la protesta dei lavoratori.

Bregnano perde lo stabilimento: 22 licenziamenti e attività trasferite

L’annuncio è arrivato ai sindacati durante l’incontro ufficiale: lo stabilimento di via delle Industrie a Bregnano chiuderà completamente.
Sono 22 gli esuberi previsti e l’intero sito verrà dismesso, con trasferimento delle attività in altre sedi del gruppo.

Per la comunità della Bassa Comasca è un colpo durissimo: Bavelloni rappresenta decenni di know-how e lavoro specializzato sul territorio.

Lentate sul Seveso verso il ridimensionamento: 33 tagli e una sola linea produttiva

Il piano di Biesse non risparmia neppure il sito brianzolo. A Lentate sul Seveso resterà in funzione solo una linea di produzione, mentre 33 dipendenti saranno dichiarati in esubero.
Un ridimensionamento che i sindacati definiscono “drastico e senza una strategia industriale”.

Dieci mesi di solidarietà e poi il colpo di scure: lavoratori sul piede di guerra

La vertenza affonda nella fase successiva all’acquisizione di Bavelloni da parte di GMM, poi confluita in Biesse.
L’azienda aveva attivato 10 mesi di contratto di solidarietà, in scadenza a fine anno.
Ma con l’annuncio dei licenziamenti collettivi è esplosa la protesta: scioperi, presidi ai cancelli e adesioni altissime.

La Fiom Cgil denuncia l’assenza di un vero piano industriale e accusa Biesse di voler procedere a una “centralizzazione” che svuota i territori.

Sindacati divisi a Bregnano: accordo Fim Cisl contestato dalla Fiom

sciopero

A complicare il quadro c’è l’accordo firmato da una parte della Rsu e Fim Cisl nel sito di Bregnano.
Prevede nove uscite incentivate tramite accordi individuali.

La Fiom si oppone, sostenendo che l’intesa “maschera licenziamenti forzati” e aumenta la pressione sui dipendenti coinvolti nella procedura collettiva.

La beffa del premio aziendale: niente bonus da 800 euro

L’amarezza dei lavoratori cresce anche per un altro motivo:
mentre gli altri dipendenti del Gruppo Biesse hanno ricevuto un bonus aziendale da 800 euro, ai lavoratori di Bregnano e Lentate non è stato riconosciuto nulla.

“Altrove si distribuiscono premi, qui si annunciano 55 licenziamenti”, attacca la Fiom.

La politica entra nel caso: il Pd accusa il “metodo Biesse”

Le segreterie provinciali del Partito Democratico di Como e Monza Brianza si sono schierate apertamente al fianco dei lavoratori, partecipando ai presidi e denunciando un “metodo Biesse già visto altrove”: acquisizioni seguite da ridimensionamenti e chiusure.

I sindacati chiedono alla proprietà il ritiro della procedura di licenziamento e l’apertura di un confronto serio sul futuro dei due siti produttivi.