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È passato un mese da quell'infame aggressione subita mentre stava cercando di sedare una rissa nata sugli spalti di una partita di under 9 a Seregno. Ha perso un rene, rischiato di morire e non ha neppure ricevuto un cenno di scuse. Sempre più incredibile la vicenda che ha colpito il dirigente intervenuto per calmare gli animali e selvaggiamente e vigliaccamente colpito da un genitore alle spalle. 

Per il vile aggressore, un 48enne di Muggiò, è scattato un Daspo di 5 anni valido per ogni manifestazione sportiva, oltre a una denuncia per gravissime lesioni personali. Il dirigente della Polis di Seregno è stato intervistato oggi dal Corriere della Sera e ha rivelato alcuni fatti davvero agghiaccianti.

“Passo le giornate in casa - dice - non faccio sforzi e devo portare un busto che, con questo caldo, è parecchio fastidioso. Tuttavia posso dire di stare abbastanza bene. Anche se il mio è stato anche un trauma psicologico, è frustrante non poter giocare con mio figlio, tirar due calci al pallone o andare insieme al mare, in piscina. Anche non lavorare: continuerò con la malattia almeno per un’altra settimana. La mia priorità è tornare alla vita di prima”.

Tuttavia, l'aspetto che colpisce maggiormente è il passaggio riservato al suo aggressore: “Di lui preferisco non parlare, una forma di rispetto. Qualcuno mi ha chiesto se potrà mai esserci un incontro: adesso non mi pongo il problema. A oggi non ho ricevuto messaggi di scuse, nemmeno per interposta persona”. Una cosa al limite del vergognoso!

Infine, un'amara verità. Non è stata la prima volta che, anche di fronte a semplice partite tra bambini, il dirigente ha assistito a fatti incresciosi sugli spalti. “Per fortuna - dice - almeno i piccoli non imitano i loro genitori e si limitano a vivere il calcio come un semplice gioco, nel quale vincere o perdere poco conta".