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Non so se Paolo Bianco sia un appassionato di musica classica. Io non ne sono certo un grande intenditore, ma la Quinta Sinfonia di Beethoven, con il suo celebre “ta ta ta taaa”, è talmente conosciuta che anche ad un profano come il sottoscritto il motivo risuona facilmente nelle orecchie.

La sinfonia del destino di Paolo Bianco e del Monza 

La Quinta Sinfonia di Ludwig Van Beethoven è la più celebre delle sue nove opere orchestrali, ed è chiamata da molti “la sinfonia del destino”. E ribadisco il concetto: non so se Bianco apprezzi Beethoven, ma mi piace pensare che il quinto successo consecutivo del suo Monza in campionato possa essere un chiaro segnale del proprio destino.

Monza e un destino ancora tutto da scrivere

Un destino che è tutto da scrivere, ma che viene facile sognare dopo aver conquistato i tre punti in una gara difficile come quella contro lo Spezia. Difficile, perché la squadra ligure non vive un momento brillante della propria stagione; ma, nonostante questo, è guidata da un tecnico esperto della Serie B e capace di organizzare al meglio le proprie squadre.

Il Monza ha controllato la partita per lunghissimi tratti (il 74% di possesso palla è emblematico), ma senza la clamorosa topica del portiere spezzino — peraltro non nuovo a simili errori — il risultato sarebbe potuto essere diverso. Troppo lenta la manovra biancorossa nei primi 45 minuti, troppi gli errori sotto porta, soprattutto nella ripresa.

Sulla strada del Monza verso il quinto successo consecutivo si era messo pure l’abituale svarione dell’ennesimo scadente rappresentante dell’attuale classe arbitrale, con l’espulsione di Izzo per una giusta seconda ammonizione che faceva seguito a una totalmente assurda e ingiustificata, assegnata per un fallo inesistente.

La forza del gruppo e la mentalità vincente

Nonostante tutto, i biancorossi hanno portato a casa tre punti pesanti, al termine di una gara “sporca”, come si usa dire. Una classica partita di Serie B, in cui rompere gli equilibri non è mai facile per una squadra che comunque ha dominato nel controllo del gioco.

Questo è un segnale importante per il Monza, che pare ormai aver raggiunto quella consapevolezza mentale necessaria per affrontare al meglio il campionato cadetto. I nuovi arrivati in estate, freschi reduci dalla categoria, hanno contribuito a dare solidità e mentalità a chi, negli ultimi anni, era abituato ai ritmi della Serie A.

Sette successi biancorossi in undici gare rappresentano una media di alto livello. Una nota statistica: solo il Modena, unica squadra davanti al Monza in classifica, ha ottenuto sette vittorie, anche grazie a un dato curioso — sette calci di rigore a favore. Nulla da dire, ma se questa media dovesse continuare, non sarà facile scalzare gli uomini di Sottil dalle posizioni di vertice.

Paolo Corbetta 

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