Esclusiva - Veronese a Monza-News: "La forza dei brianzoli è il collettivo. Di Gregorio a breve in Nazionale"
Le parole dell'attuale tecnico del Torino Under 17: "Il cambio di allenatore ha mostrato un Monza diverso, Palladino è stato bravo farsi seguire dai calciatori"

Ascoltato in esclusiva dalla redazione di MonzaNews, l'ex attaccante Marco Veronese ha detto la sua riguardo il match tra lo Spezia e i brianzoli di Raffaele Palladino. Ecco le sue parole.
Mister, che Monza si aspetta di vedere oggi contro lo Spezia?
"I biancorossi sono una squadra con un'impronta ben decisa, giocano in maniera molto aggressiva e possono vantare singolarità importanti. Il Monza è una squadra che mi garba molto, in particolare apprezzo Matteo Pessina, che ho avuto il piacere di allenare a inizio carriera. In ogni caso, credo che il surplus dei brianzoli sia il collettivo, che permette a Carlos Augusto compagni di giocare a viso aperto su ogni campo. Ecco perché penso che andranno a La Spezia per portare a casa i tre punti. Gli aquilotti, dal canto loro, giocano per non retrocedere, l'aspetto emotivo in queste ultime partite sarà decisivo".
Il Monza ad aprile ha già raggiunto i quaranta punti. A inizio stagione se lo sarebbe aspettato?
"Alla luce della campagna acquisti era prevedibile, qualche dubbio mi è sorto dopo le prime partite di campionato. Il cambio di allenatore ha poi mostrato un Monza del tutto diverso, mister Palladino è stato bravo a trovare la ricetta giusta e farsi seguire dalla squadra. I brianzoli hanno un organico forte, che merita tutti i punti in classifica".
Di Gregorio può essere definito la sorpresa in positivo di quest'annata? È stupito dal suo rendimento in Serie A?
"Michele Di Gregorio lo conosco bene, mi è capitato spesso di vederlo giocare. Mi piaceva molto ma non pensavo che potesse incidere così tanto in massima serie. Alla luce di questa stagione credo che a breve riceverà anche la convocazione da Mancini. Ha fatto davvero un campionato brillante, dove ha messo in luce tutte le sue straordinarie qualità".
Che ricordi ha delle sue esperienze a Monza e a La Spezia?
"A Monza sono stato da calciatore e da allenatore e posso dire che si lavora molto bene. È un ambiente tranquillo ma stimolante, sono arrivato la prima volta a diciannove anni, facevo il militare e mi sono anche rotto il crociato. A fine stagione abbiamo vinto il campionato di C con tanti giocatori giovani come Abbiati e D'Aversa che poi hanno fatto carriere importanti. Da allenatore purtroppo ho avuto la sfortuna di vivere l'annata del fallimento. A La Spezia pure mi sono trovato bene, ero più grande e ho incontrato un presidente spettacolare. In Liguria avvertivo più pressioni ma ciò non mi ha impedito di trascorrere dei bei momenti anche lì".