Leva militare: ecco chi verrà richiamato subito in Italia (e chi rischia di andare in guerra)
Tornerà la leva militare in Italia? Il Governo valuta il ritorno del servizio. Ecco chi può essere richiamato, quali età sono coinvolte, dove trovare le liste e chi è esente.
Il dibattito sul ritorno della leva non è più fantascienza politica.
Lo ha confermato direttamente il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenendo a Parigi dopo l’annuncio francese su un nuovo modello di servizio nazionale. L’Italia, in uno scenario internazionale sempre più instabile, sta rivalutando la dimensione del proprio strumento militare e la possibilità di incrementarne gli effettivi.
Il perché se ne parla ora
Negli ultimi anni, tutti i principali Paesi europei hanno ridotto il numero dei militari in servizio attivo.
Con la crescita delle tensioni globali e dei conflitti, questa scelta ora appare superata:
“Se la sicurezza diminuisce, bisogna ragionare su come rafforzare le Forze Armate”,
ha dichiarato Crosetto.
Il ministro punta a portare in Parlamento una proposta di legge per discutere un nuovo modello difensivo condiviso dalle Camere, evitando decreti d’urgenza.
Chi risponderebbe alla chiamata
In caso di guerra o grave crisi internazionale – gli unici scenari che permettono la reintroduzione della leva obbligatoria secondo il Codice militare – l’ordine di mobilitazione procederebbe così:
1️⃣ Militari delle Forze Armate e dei Corpi Armati dello Stato
2️⃣ Ex militari congedati da meno di 5 anni
3️⃣ I civili idonei chiamati solo se necessario, dai 18 ai 45 anni
Per i civili sarebbe obbligatoria una visita medica per accertare l’idoneità al servizio.
Le liste nei Comuni: che cosa significano
Su tutti i siti comunali sono state pubblicate le liste dei ragazzi nati nel 2008, obbligatoriamente iscritti ai registri della leva.
È una procedura amministrativa prevista dalla normativa, che resta in vigore come misura di censimento in caso di emergenza.
Non è un richiamo effettivo, ma un passaggio necessario per eventuali future convocazioni.
Quali sono gli obblighi previsti
La Costituzione all’art.11 respinge la guerra come aggressione, ma all’art.78 chiarisce che, se il Parlamento dichiara lo stato di guerra, il Governo può mobilitare i cittadini.
In alternativa, la leva può essere riattivata anche per una crisi internazionale grave che coinvolga direttamente l’Italia o l’Alleanza di cui fa parte.
Il piano alla Camera
Alla Camera è già depositata una proposta — firmata da Edmondo Cirielli — per istituire:
Servizio nazionale militare volontario per la mobilitazione

Obiettivo: creare un bacino di personale già formato e attivabile in tempi rapidi.
Una seconda proposta, del deputato Minardo, punta invece a costituire una riserva militare sul modello israeliano, richiamabile anche in situazioni di emergenza interna.
Entrambi i provvedimenti sono ancora in fase di discussione.
Che cosa succede ora
Nulla cambia nell’immediato: non c’è una data, né una decisione definitiva sul ritorno della leva obbligatoria.
Ma le basi normative per riattivarla rapidamente esistono, e la politica sta ragionando su come ampliare le forze disponibili in caso di necessità.



