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Il pullman della Sampdoria in Brianza
Il pullman della Sampdoria in Brianza

Monza calcio e comunicazione: un silenzio che pesa

Dopo il ritorno in Serie B, il Monza ha scelto di non comunicare nulla attraverso i suoi canali social ufficiali. Nessun post, nessun messaggio per i tifosi, nessuna presa di posizione da parte della società al di là della discutibile intervista di Mauro Bianchessi a fine partita. Un vuoto che stride con l’attesa di una comunità intera, in cerca almeno di una parola, di un segnale. In un’epoca in cui ogni club utilizza i social per creare connessione e trasparenza, il silenzio del Monza appare come una scelta distante, quasi irrispettosa nei confronti di chi ha seguito con passione ogni partita.

Il confronto con altre realtà è inevitabile, e impietoso. Non basta più fare i conti con il bilancio o con la classifica: la comunicazione è parte della gestione sportiva. Ignorare questo aspetto, oggi, equivale a ignorare i tifosi stessi.

Sampdoria Serie B: un esempio di comunicazione responsabile

La Sampdoria retrocessa in Serie C ha reagito in modo diametralmente opposto. Con un lungo comunicato pubblicato poche ore dopo il verdetto, la società ha ammesso gli errori, ha parlato di responsabilità, ha chiesto scusa ai tifosi e ha lanciato un messaggio di futuro. Un testo che non cambia il risultato, ma che restituisce dignità al club e rispetto alla sua gente. Un gesto che non consola, ma che parla.

In poche righe, la Sampdoria ha dimostrato come si possa – e si debba – affrontare anche il dolore sportivo con lucidità e rispetto. Una comunicazione sobria, ma potente, che riconosce i limiti e rilancia una direzione. Un esempio da seguire, soprattutto per chi, come il Monza, ha ambizioni da grande e un pubblico da onorare.

La retrocessione maturata ieri rappresenta uno dei momenti più dolorosi e significativi nella storia dell’U.C. Sampdoria. Un epilogo amaro che impone un’assunzione di responsabilità piena, collettiva e non differibile. Nel corso della stagione la proprietà ha sostenuto il progetto con investimenti significativi tanto sul piano organizzativo quanto su quello tecnico, puntando in ogni ambito su professionisti di primo livello, con l’ambizione di riportare la Sampdoria ai vertici. Questo, tuttavia, non è bastato. La stagione è stata segnata da scelte non all’altezza, da errori e da dinamiche che non siamo riusciti a correggere in tempo utile. Il primo pensiero va ai nostri tifosi. A chi, in casa e in trasferta, ha continuato a sostenere questi colori con passione e appartenenza. Deluderli è ciò che fa più male. A loro vanno le nostre scuse più sincere. Sappiamo che le parole non colmano la distanza con le aspettative, ma rappresentano il primo passo verso un impegno rinnovato. L’U.C. Sampdoria ha una storia e un’identità che la proprietà, la dirigenza e la squadra sono chiamati a rispettare e a proteggere. Ora è tempo di riflettere con lucidità, di riorganizzarsi con rigore e di lavorare con ancora maggiore determinazione per restituire al club la dignità che merita. Rialzarsi non sarà semplice. Ma è l’unica direzione possibile. Lo dobbiamo alla nostra storia, alla nostra città e a ogni persona che ama questa maglia.


Lunedì torna Monza una città da Serie A

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