Sonzogni a Monza-News: ”Monza e Palermo da Serie A, con la differenza che…”
Il doppio ex ha parlato in esclusiva alla nostra testata alla vigilia del nostro match
Martedì, nel turno infrasettimanale di Serie B, il Monza sarà di scena al “Renzo Barbera” contro il Palermo di mister Pippo Inzaghi, grande favorito per la promozione e reduce dalla prima sconfitta stagionale rimediata sul campo del Catanzaro. Una vera corazzata, quella rosanero, che vorrà immediatamente riscattare il passo falso del “Ceravolo” e mettere in difficoltà il Monza di Paolo Bianco, reduce invece dal successo casalingo contro la Reggiana.
Abbiamo analizzato il cammino delle due squadre con Giuliano Sonzogni, storico allenatore di entrambe le squadre: vincitore di un campionato di Serie C con il Palermo e protagonista, in Brianza, di due stagioni da sogno sfiorando la promozione in Serie B.
Palermo - Monza: due piazze diverse, due squadre ambiziose
— Mister Sonzogni, partiamo dai padroni di casa. Il Palermo di Inzaghi arriva dalla sconfitta esterna di Catanzaro: come pensi affronterà il Monza martedì sera al Barbera?
È una partita tra due squadre forti e candidate alla promozione in Serie A. Parliamo però di due piazze completamente diverse: a Palermo la gente vive di calcio e le pressioni sono molto più alte rispetto a Monza. Sicuramente i rosanero giocheranno per vincere, anche perché in quella piazza non verrebbero perdonati un pareggio o una sconfitta casalinga.
— Inzaghi ha detto che ripartirà dal secondo tempo del match di sabato, cercando di correggere gli errori commessi al “Ceravolo”. A cosa dovrà prestare maggiore attenzione il Monza?
Il Monza, al contrario del Palermo, arriva da tre vittorie consecutive e sa di dover affrontare una trasferta difficile. Non avere le stesse pressioni dei rosanero può essere un vantaggio. Siamo ancora all’inizio del campionato e la Serie B è lunga e imprevedibile.
— Paolo Bianco ha definito il Palermo “la squadra favorita per la vittoria finale”. Perché, secondo te, ha detto questo?
Bisognerebbe chiederlo a lui. Di certo il Palermo, in due anni, ha investito molto: lo scorso anno non è riuscito a centrare la promozione e quest’anno è chiamato a fare un campionato di vertice. Se hanno scelto Inzaghi in panchina, è perché l’obiettivo è chiaro: la Serie A.
— Dopo i passi falsi contro Padova ed Empoli, il Monza ha centrato tre vittorie consecutive. Come giudichi finora il suo campionato?
Positivamente. Dopo qualche incertezza iniziale, anche legata al cambio societario, sono arrivate tre vittorie importanti che possono fare la differenza. Mi auguro che continuino su questa strada.
Bianco, Inzaghi e le differenze in panchina
— Conosci bene Ancelotti: credi abbia avuto un’influenza sulla carriera da allenatore di Pippo Inzaghi?
Può essere. Ogni giocatore che intraprende la carriera da allenatore è inevitabilmente influenzato dagli allenatori che ha avuto. Però, giustamente, nessuno ammetterà mai apertamente da chi prende ispirazione.
— Come potrà Bianco impostare la partita per fermare il Palermo al Barbera?
La differenza principale è che Inzaghi imposta un gioco più offensivo, mentre nel Monza di Bianco ogni giocatore ha compiti molto precisi e funzionali al collettivo. Inzaghi ha più esperienza, Bianco invece è un tecnico emergente con buone qualità.
— Guardando la classifica, i rosanero restano tra i principali favoriti per la promozione. Ti aspettavi però il primato del Modena e il secondo posto del Monza?
Palermo e Monza hanno giocatori importanti e, secondo me, lotteranno fino alla fine per la Serie A. Non mi aspettavo il primato del Modena, ma so che la proprietà gialloblù sta lavorando molto bene.
— Oltre al Palermo, quali altre squadre vedi in corsa per la promozione?
La Serie B è sempre imprevedibile: il livello è talmente equilibrato che la prima può perdere con l’ultima. Ogni anno ci sono sorprese, e il Modena di quest’anno ne è la dimostrazione.
I ricordi tra Palermo e Monza
— Osservando le due rose, quali giocatori pensi possano fare la differenza in questo campionato?
Il Monza ha mantenuto gran parte dell’organico e la nuova proprietà vuole riportare la squadra in Serie A. Il Palermo, invece, ha investito molto negli ultimi due anni. Entrambe hanno giocatori di spessore: mi auguro che riescano entrambe a centrare la promozione.
— A Palermo hai vinto un campionato di C1 con Sensi presidente: che ricordi conservi di quel periodo?
A due giornate dalla fine rassegnai le dimissioni per scuotere l’ambiente, ma Sensi se la legò al dito e fece passare la cosa come un esonero. Negli almanacchi risulta che il campionato lo vinse Sella, ma fa sorridere: io sono stato primo dall’inizio alla fine. I palermitani, comunque, conservano un bel ricordo di me, e questo mi riempie d’orgoglio.
— A Monza, invece, hai sfiorato la promozione ai playoff nel 2006 e nel 2007, e nel 2009 hai guidato una squadra in difficoltà verso la salvezza. Che ricordo hai di quell’esperienza?
Nel 2006 venimmo ripescati dalla C2 alla C1, ci davano per sfavoriti e invece arrivammo in finale playoff contro il Genoa. Perdemmo 2-0 all’andata al Brianteo, ma vincemmo 1-0 a Genova davanti a oltre 30.000 spettatori. L’anno dopo, a Pisa, perdemmo un’altra finale che ancora grida vendetta.
Quando venni richiamato nel 2009, il Monza era ultimo: ci salvammo all’ultima giornata con il 3-3 contro il Lumezzane. Ricordo con grande affetto la famiglia Begnini, persone splendide che hanno dato tanto al club, in particolare il fratello di Gianbattista, che purtroppo è venuto a mancare pochi mesi fa. È un grande vanto per me, in carriera, non essere mai retrocesso.
— Sappiamo che sei in Sicilia: sarai sugli spalti del Barbera martedì sera?
Sì, sarò in tribuna a Palermo per vedere Palermo-Monza. Spero davvero che entrambe possano tornare presto in Serie A. Intervista a cura di Antonio Scirtò

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