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Natale a Bergamo
Natale a Bergamo

A Carate Brianza un semplice avviso scolastico è diventato un caso nazionale. La scuola dell’infanzia di via Sciesa ha comunicato ai genitori che i bambini, in occasione di una visita alla RSA Parco Negri il 10 dicembre, canteranno una canzone di Natale “non religiosa” e lasceranno ai degenti un lavoretto.

Una scelta ordinaria nelle scuole con forte presenza multiculturale, ma che questa volta ha acceso lo scontro politico.


La Lega attacca: “Vogliono cancellare le nostre radici”

L’europarlamentare Silvia Sardone (Lega) ha attaccato duramente la decisione:

“Un testo di Natale senza contenuti cristiani è un ossimoro.
Si vuole calpestare cultura e tradizioni”.

In tv e sui social la deputata ha collegato il caso alla campagna del Carroccio per difendere presepe e simboli cristiani nelle scuole.

Sardone sostiene che la scelta sia legata al fatto che circa metà dei bambini è di origine straniera, e la definisce:

“Arretramento culturale per un malinteso rispetto delle altre religioni.
Devono integrarsi loro, non noi a casa nostra”.


Il sindaco: “Polemica gonfiata ad arte”

christmas tree

La scuola non ha rilasciato dichiarazioni. A parlare invece è stato il sindaco di Carate Brianza, Luca Veggian, che ha bollato tutto come:

“Propaganda politica di basso livello, senza conoscere realtà e numeri”.

Il primo cittadino ricorda che:

  • i canti di Natale non sono mai stati vietati
  • l’uscita alla RSA è organizzata da anni
  • la scelta dei canti è didattica, non ideologica

“È una scuola con il 50% di bambini stranieri.
Si è optato per un brano condivisibile da tutti”.

Stoccata finale alla collega di partito:

“Prima di lanciarsi in esternazioni, Sardone poteva chiedere spiegazioni in Comune”.


La questione di fondo

La polemica arriva nel pieno del dibattito nazionale su:

  • presepe nelle scuole
  • canti religiosi nelle recite
  • convivenza tra culture diverse

Una scelta didattica, nata per evitare emarginazioni, è diventata un caso politico.
A Carate – come altrove – il Natale si conferma terreno di scontro identitario.