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Nel dibattito che infiamma la Brianza nelle ultime settimane, emergono due questioni centrali: la sfida tra infrastrutture su larga scala e lo sviluppo sostenibile locale, e il ruolo attivo dei cittadini nei processi decisionali. Molti parlano di opere grandiose, ma spesso la domanda è: a che prezzo? Le conseguenze sui territori e la mobilità concreta delle persone rischiano di restare sullo sfondo.

Il conflitto non è meramente politico: è quotidiano. Si intrecciano temi ambientali, costi e vivibilità, in quella che si presenta come una battaglia per il domani della Brianza. Proprio per questo, l’appuntamento del 4 ottobre assume una valenza simbolica che va ben oltre la protesta.

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Pedemontana: criticità finanziarie ambientali e pedaggi insostenibili

Il progetto Pedemontana è fortemente contestato da Vincenzo Di Paolo e Francesco Facciuto, che ne denunciano le criticità finanziarie profonde, le ricadute ambientali devastanti e i pedaggi insostenibili per i cittadini: “un’opera che non avrà utilità reale”, affermano i consiglieri provinciali del centrosinistra.

In aggiunta alle perplessità sul piano economico, molte associazioni locali e comitati sostengono che il progetto comprometta ecosistemi vitali, qualità dell’aria e paesaggi storici. Un focus sull’analisi dei costi e benefici è stato pubblicato da fonti economiche autorevoli come il Sole 24 Ore, che evidenzia come la sostenibilità del piano resti largamente in discussione.

Mobilità in Brianza, strade chiuse e percorso del corteo

La mobilitazione del 4 ottobre non è solo simbolica: sono previste strade chiuse a Monza per garantire lo svolgimento del corteo No Pedemontana secondo il tracciato stabilito. Le vie del centro saranno interessate da divieti di transito e deviazioni, per tutelare la sicurezza dei partecipanti e minimizzare disagi.  

In questo contesto, il gruppo Brianza Rete Comune ribadisce che la priorità investe la mobilità in Brianza e il trasporto pubblico locale, con proposte come il prolungamento della M2 da Cologno a Vimercate, la valorizzazione della linea Carnate-Seregno e l’ammodernamento dell’A51. Partecipare alla manifestazione diventa così un gesto concreto per orientare le priorità infrastrutturali verso scelte più utili ai cittadini. Una pastiche di protesta e proposta, come già approfondito in articoli correlati su MonzaNews.