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carlo vanzini

Carlo Vanzini, 54 anni, telecronista della Formula 1 su Sky.
Un controllo di routine, uno di quelli che fai per stare tranquillo. Poi la frase che ti distrugge:
“Dobbiamo parlare, c’è una lesione. Devi correre.”

Così Carlo scopre un tumore al pancreas. Lo stesso male che, cinque anni fa, si è portato via sua sorella. Un colpo al cuore. Una ferita che si riapre.

Ha già fatto dieci sedute di chemioterapia. Ne resta una.
Poi, a fine gennaio, l’intervento chirurgico. L’operazione che deve cambiare il destino.

Una battaglia che non vuole perdere

“La situazione è seria. Ma sono un malato fortunato.”
Lo dice lui, con una lucidità che fa male.
Questa volta il tumore è stato trovato in tempo.
E quando lo scopri all’inizio, puoi combattere. Davvero.

Vanzini non si arrende: continua ad allenarsi quando può, anche se il corpo chiede tregua. Ogni gesto pesa, ogni sforzo ricorda quello che sta affrontando.
Ma lui va avanti. Testa alta.

Il peso della paura e il coraggio della famiglia

Carlo Vanzini, la confessione choc: “Ho un tumore al pancreas. Ma non mollo”

Accanto a lui c’è Cristina Fantoni, giornalista a La7, moglie e forza insostituibile.
E ci sono i figli, tre. A cui ha detto tutto guardandoli negli occhi, dopo una vacanza che nessuno dimenticherà più.

“Non fate gli infermieri. Trattatemi come sempre. Ho bisogno di normalità.”
Parole che raccontano un uomo che vuole restare papà prima che paziente.

Un Natale diverso, pieno di significato

La monoposto di F4 della Prema Racing
La monoposto di F4 della Prema Racing

Quest’anno l’albero di Natale è bianco.
Non per estetica, ma per simbolo.
Perché quando la vita traballa, ogni dettaglio diventa un messaggio.

La speranza non si finge. Si costruisce, un giorno alla volta.
E anche se la paura è lì, non si comanda, Carlo sceglie di guardarle in faccia.

Forza Carlo

Chi ama la Formula 1 conosce la sua voce.
Ora serve la nostra voce per sostenere lui.

Il traguardo è lontano, sì.
La strada è durissima, sì.
Ma se c’è una cosa che ha imparato in anni di telecronache è questa:

finché la gara non è finita, non molli. Mai.