Processo Monza: Allevi e Arena sfidano la fiction “Colpo di grazia”
Allevi e Arena in aula contro i tecnici della fiction “Colpo di grazia”: la sentenza attesa oggi a Monza.

Grande attesa a Monza per la decisione del giudice nel processo per diffamazione che vede protagonisti l'ex sindaco Dario Allevi e l'ex assessore alla Sicurezza Federico Arena. I due politici hanno intentato una causa nei confronti dei tecnici legati al centro sociale Foa Boccaccio, responsabili della realizzazione e diffusione della fiction "Colpo di grazia", pubblicata sui social e su YouTube nel 2021.

Secondo gli avvocati di Allevi e Arena, la produzione, pur utilizzando nomi di fantasia e senza mostrare volti riconoscibili, avrebbe comunque consentito di ricondurre i personaggi ai membri della giunta comunale dell'epoca, con chiari riferimenti a politica, corruzione e droga.
I due politici hanno chiesto un risarcimento di 170mila euro, di cui 35mila euro come provvisionale esecutiva immediata. Un eventuale risarcimento che - come precisato dagli interessati - sarebbe interamente devoluto in beneficenza. Una mossa, questa, che ha aggiunto ulteriore enfasi mediatica a un caso già al centro dei riflettori.
Difesa dei tecnici e richieste della pubblica accusa
Dal canto loro, i due tecnici imputati hanno sempre rigettato le accuse di diffamazione, sostenendo si trattasse di un'opera satirica e di fantasia, nata per stimolare il dibattito sociale e culturale. Nessuna intenzione di danneggiare o denigrare, hanno affermato, ma solo quella di rappresentare una visione critica e provocatoria.
La pubblica accusa, però, ha chiesto per entrambi una condanna simbolica a 600 euro di multa ciascuno, confermando che la diffusione della fiction, pur nei toni ironici, ha superato il confine della semplice satira, entrando nel territorio della diffamazione.
La sentenza è attesa per il primo pomeriggio e potrebbe mettere fine a una vicenda che ha avuto, e continuerà ad avere, forti ripercussioni sull'immagine pubblica dei protagonisti.
Il caso della fiction “Colpo di grazia” e i suoi effetti sulla città
La fiction “Colpo di grazia”, prodotta dal centro sociale Foa Boccaccio, aveva sollevato un polverone sin dal momento della sua pubblicazione. In una Monza già divisa tra opposte visioni politiche, il cortometraggio aveva riacceso le polemiche su libertà di espressione, confini della satira e tutela dell'onore personale.
Anche senza riferimenti diretti, le allusioni contenute nella fiction avevano fatto gridare allo scandalo molti esponenti politici e semplici cittadini. Un caso mediatico che, oggi, trova il suo possibile epilogo nelle aule del tribunale monzese.
L’esito della sentenza, qualunque esso sia, potrebbe aprire nuovi scenari sul rapporto tra satira politica e giustizia, tra libertà di espressione e diritto all'immagine.
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Lunedì 14 luglio torna Monza una città da serie A da una sede inedita.
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