5 curiosità sportive su Monza che ti sorprenderanno
Monza non è solo F1: tra primati nascosti e storie dimenticate, ecco 5 curiosità sportive che nemmeno i fan più esperti conoscono davvero

Monza è da sempre sinonimo di motori e velocità. Ma chi pensa che l’anima sportiva di questo territorio si fermi al rombo delle monoposto… si sbaglia di grosso.
La Brianza, infatti, è piena di storie sportive poco conosciute, strutture storiche, personaggi leggendari e persino eventi che hanno fatto scuola nel mondo.
Si tratta di curiosità spesso dimenticate, tramandate solo tra appassionati o documentate in archivi polverosi. Eppure, ognuna racconta un pezzo importante del legame tra questa terra e lo sport.
Scopriamo insieme 5 curiosità sportive su Monza e Brianza che ti faranno guardare la zona con occhi diversi.
Sport Monza: storie, primati e record dimenticati
Cinque tappe, cinque racconti diversi. Ecco le curiosità sportive di Monza che (forse) non hai mai sentito prima:
L’autodromo più veloce d’Europa
Il leggendario Autodromo Nazionale di Monza è considerato uno dei circuiti più iconici al mondo. Il motivo? Qui le vetture raggiungono velocità medie superiori ai 250 km/h durante le gare di Formula 1.
Ma non è tutto: è qui che si è registrata una delle velocità più alte della storia della F1 – Kimi Räikkönen raggiunse oltre 370 km/h con la Ferrari nel 2005 (in qualifica).
La configurazione della pista, con rettilinei lunghissimi e pochissime curve lente, rende questo tracciato unico. Ecco perché lo chiamano “Tempio della velocità”: nessun altro circuito europeo permette prestazioni simili.
Il “derby” calcistico più antico di Monza
Prima della nascita del Monza Calcio (oggi in Serie A), la città era divisa in due: Pro Monza e Pro Italia erano le due società rivali che animavano la scena sportiva cittadina nei primi anni del Novecento.
Le partite tra le due attiravano centinaia di spettatori, quando ancora non esistevano stadi veri e propri ma si giocava nei campi parrocchiali o comunali.
Le cronache dell’epoca raccontano di partite tesissime, con tifosi che si affrontavano anche fuori dal campo.
La fusione del 1912 fu accolta con favore da molti, ma non tutti: qualcuno rimpiange ancora oggi quelle sfide dal sapore antico.