L'analisi - Nel gioco di luci del Brianteo un improvviso blackout monzese scatena il ruggito delle Pantere
Un pareggio clamoroso quello subìto dal Monza nel matchup d'alta classifica contro il Renate dell'ex Anghileri. I brianzoli monzesi inanellano il secondo pareggio in Campionato dopo quello con la Pianese, mantenendo beffardamente e non allungando, a livello di primato, sullo stesso Renate e Pontedera ma recuperando invece sull'Alessandria, sconfitta contro l'AlbinoLeffe, e facendosi in parte avvicinare dalla Carrarese. Biancorossi che hanno messo a segno 22 reti subendone 7 in questi 12 incontri, primo pari su sei in campionato tra le mura amiche; sesto risultato utile consecutivo in campionato, settimo se consideriamo anche la Coppa di categoria.
Una partita che ha visto le due compagini brianzole, protagoniste del girone A, affrontarsi per la seconda volta in stagione dopo la Coppa di categoria. Monza a stessa immagine e somiglianza delle uscite precedenti, Renate con il 3-5-2 dell'ex calciatore bresciano Diana che ha ben fatto in questo primo scorcio di annata, con capitan Anghileri quinto di sinistra di centrocampo, vice capitan Teso a dirigere il pacchetto a tre e l'albanese Kabashi mezzala. Primi dieci minuti con il Renate sul pezzo che non ha disdegnato qualche sortita offensiva e prodotto anche fraseggio ma è stato il Monza a passare in vantaggio con una splendida ed efficace azione in velocità con protagonisti Sampirisi (migliore in campo), capitan Brighenti (ex di turno) e Iocolano, al suo primo timbro in campionato. Nella fase centrale il Monza ha elargito una buona ed ariosa manovra con diversi estetici e funzionali cambi di gioco, accelerando nei frangenti migliori e mettendo in crisi il non possesso nerazzurro; le occasioni son fioccate con Armellino e Scaglia. Nel finale è giunta pure la seconda (meritata) rete della mezzala partenopea che ha siglato la seconda consecutiva in tre giorni, dopo un'altra stupenda combinazione con Chiricò e Sampirisi. I Bagaj hanno finalmente concretizzato la mole di occasioni prodotte contro degli ospiti che non han comunque sfigurato in transizione e sulla mediana, ma troppo spuntati negli ultimi 15/20 metri e claudicanti negli scali difensivi e le imbucate biancorosse.
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Nella ripresa 1912 in controllo delle operazioni, il ritmo è stato meno vibrante della seconda parte di prima frazione ma gli uomini di Brocchi (nel frattempo ha inserito D'Errico e Galli per Rigoni ed un buon Chiricò) hanno avuto in controllo le redini, subendo solo un pericolo di Kabashi da fermo con i renatesi che han tolto una punta per un centrocampista. Negli ultimi 20 minuti la new entry Gliozzi ha provato in due circostanze a triplicare ma è stato bravo l'ex Sassuolo Satalino, mentre Diana ha rivoluzionato l'attacco, tornato nel frattempo alle due punte pure. Nella parte finale il patatrac biancorosso che ha permesso al Renate d'impattare clamorosamente e uscire dal suo capoluogo di provincia con un punto ormai insperato.
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Errori individuali, tattici, gestionali hanno vanificato la buonissima prestazione di Derrick (150 caps nel Monza ad esclusione delle Coppe) e compagni, probabilmente totalmente convinti di aver messo in ghiaccio le ostilità da tempo. Le responsabilità non sono da addossare esclusivamente a livello individuale, seppur gli errori son giunti da gente dal notevole pedigree d'esperienza; è stato un effetto a catena, l'eleven si è probabilmente eccessivamente specchiato, perdendo la concentrazione che serve fin quando l'arbitro non decreta la fine. La gestione palla sulla seconda marcatura subìta poco idonea, errori concettuali tattici evidenti con la squadra, a palla scoperta, troppo sbilanciata che è incorsa in una ripartenza avversaria. Detto questo gli abbagli individuali nelle due circostanze ci sono stati ma per i motivi elencati sopra sarebbe troppo ed ingiusto accollare le colpe unicamente alle due pedine in questione, portiere e difensore centrale. Non si deve affatto drammatizzare, il Monza è protagonista di un percorso e numeri notevoli, la graduatoria arride nonostante questo mezzo stop beffardo. Bisogna ora resettare e cogliere i lati positivi di questa partita che non sono pochi, imparare però dagli sbagli che serviranno da lezione per il prossimo futuro. Domenica ci sarà il testa coda del girone A, non dare nulla per scontato deve essere la parola chiave, mantenendo alto il livello di concentrazione fino all'ultimo millesimo di secondo. Con queste premesse la marcia può ripartire spedita.
Sandro Coppola