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FOTO BRIOSCHI
FOTO BRIOSCHI

Il portiere del Monza Michele Di Gregorio è stato intervistato da “Il Giornale”, firma di Stefano Arosio. Ecco alcuni estratti:

“Quella dell'Allianz Stadium su Di María è stata la mia parata più bella. Un giocatore pazzesco, un campione del mondo. E il Monza quel giorno vinse in casa della Juve. Pensai anche io all'inizio a Cragno titolare, ma mi sono allenato forte, non volevo rimpianti. Quando seppi che avrei giocato io all'esordio in Serie A, sia mio che del Monza, mi sono sentito orgoglioso. La Nazionale è un sogno, l'apice della carriera".

“Miei punti di forza? Sono innanzitutto un gran lavoratore. Mi è capitato che mi accostassero a Peruzzi, un paragone per me molto generoso. Il mio modello è Handanovič, poche parole ma grandi capacità e forza mentale. Un vero idolo. Sulla nuova regola Ifab (che impone ai portieri di non distrarre i rigoristi, n.d.r.) dico che sarà più difficile parare. Ma a me non cambia molto, non faccio movimenti prima del tiro”.

“Il più forte tra i pali in Serie A è Maignan. E' spaventoso, il lui vedo un carisma una forza mentale che fa la differenza. Io la forza mentale la cerco nella famiglia, ho tanti tatuaggi. Il primo per mio papà, che ho perso quando avevo 13 anni. Gli altri raccontano i miei cari, mio figlio Marcello, che si chiama proprio come mio padre. Gioco con il 16, giorno del compleanno di mio papà. Ed il 16 giugno mi sposerò, dopo 9 anni di fidanzamento”.

“Dopo la salvezza, per l'anno prossimo ci sarà uno step successivo. E' incredibile vedere l'ambizione di Berlusconi e Galliani. Il coro della Curva ”sogno la Champions League" lo conosco. In fondo, 4 anni fa, chi avrebbe detto che il Monza sarebbe andato in Serie A".