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Negli ultimi mesi il dibattito attorno alla gestione disciplinare nel calcio dilettantistico si è intensificato, complice una serie di casi che hanno riguardato dirigenti, società e figure note del panorama mediatico. Il confine tra ruoli dirigenziali, responsabilità sportive e comportamenti extra campo è diventato sempre più oggetto di analisi da parte della giustizia amministrativa e federale.
Il susseguirsi di provvedimenti, ricorsi e decisioni ha contribuito a creare un quadro complesso, in cui normativa statale e normativa sportiva finiscono spesso per intrecciarsi.
In questo contesto, alcune figure pubbliche si sono trovate al centro di controversie che hanno acceso ulteriormente i riflettori.
Una delle vicende più discusse riguarda un noto volto televisivo legato al calcio dilettantistico italiano.

Michele Criscitiello

Tar e Daspo, la decisione sul giornalista Michele Criscitiello

Il Tar della Lombardia ha annullato il Daspo emesso nei confronti di Michele Criscitiello, ma ha allo stesso tempo confermato la fondatezza del quadro accusatorio ricostruito dalla Questura di Monza. Lo riporta Il Giorno, che ripercorre la vicenda riguardante il patron della Folgore Caratese e direttore di Sportitalia, contestualizzata alla gara di Serie D contro il Club Milano del 1° dicembre 2024.

Nel referto arbitrale e nelle relazioni dei carabinieri, scrive Il Giorno, Criscitiello avrebbe tenuto «una condotta minacciosa e offensiva nei confronti dell’arbitro e di un calciatore della squadra ospite». Nel dettaglio, il direttore di gara Wael Abu Ruqa ha riferito che il giornalista «entrava sul campo di gioco e proferiva frasi minacciose», per poi seguirlo negli spogliatoi «cercando di sgambettarlo» e colpendo la porta «con tre pugni a scopo intimidatorio». A un calciatore avversario sarebbero stati inoltre rivolti «insulti razzisti».

Secondo la Questura — come riportato nella sentenza del Tar — la condotta avrebbe generato «una situazione di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica». Da qui la decisione del Daspo originario di cinque anni, poi ridotto a tre nel giugno 2025. I giudici amministrativi hanno riconosciuto che «il quadro probatorio è solido» e che gli elementi presentati dalla difesa non smentiscono la «veridicità intrinseca» dei fatti. Tuttavia, la Questura non avrebbe motivato adeguatamente la scelta della durata triennale, motivo che ha portato all’annullamento del provvedimento, con possibilità di nuova emissione.

FIGC e Folgore Caratese, nuova sanzione per Criscitiello

Parallelamente alla decisione del Tar, la FIGC ha pubblicato oggi un comunicato ufficiale che riguarda nuovamente Michele Criscitiello, insieme alla presidente Paola Picariello e alla società Folgore Caratese. Il provvedimento non è collegato ai fatti del Daspo, ma riguarda un’altra vicenda interna alla società brianzola.

Nel documento, la Procura Federale contesta la gestione del calciatore Paolo Marchi, al quale sarebbe stato imposto di svolgere allenamenti separati e in orari differenti rispetto alla prima squadra. Secondo il comunicato, Criscitiello — pur non essendo più tesserato — avrebbe impartito tali indicazioni «senza titolo alcuno», mentre la presidente Picariello non avrebbe impedito la condotta e non si sarebbe presentata alle convocazioni della Procura.

Le parti hanno richiesto l’applicazione dell’art. 126 del Codice di Giustizia Sportiva, raggiungendo un accordo approvato dalla Procura Federale:
€1000 di ammenda per Paola Picariello;
€750 di ammenda per Michele Criscitiello;
€1000 di ammenda per la Folgore Caratese.

Una vicenda ulteriore che si aggiunge a un periodo già complesso per il giornalista, ancora una volta al centro delle dinamiche della giustizia sportiva.