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Furno, che da anni dedica il suo tempo a fotografare la fauna, in particolare rapaci, si trovava in alta quota dopo una mattinata trascorsa a immortalare gipeti. Mentre scendeva verso casa, una radura ha attirato la sua attenzione: due aquile volavano sopra di lui. Con la macchina fotografica pronta, ha iniziato a scattare, ignaro di ciò che stava per accadere. Un verso improvviso lo ha fatto voltare, e a circa cento metri di distanza è apparso un orso, maestoso e indifferente. “Sorpresa e panico,” ha raccontato Furno, spiegando come l’animale, senza degnarlo di uno sguardo, abbia proseguito la sua passeggiata, ignorandolo completamente.

La paura e il rifugio sulla baita

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L’incontro inaspettato ha suscitato un misto di timore e prudenza nel fotografo brianzolo. Non sapendo se l’orso rappresentasse un pericolo, Furno ha deciso di agire con cautela, arrampicandosi sul tetto di una baita vicina per mettersi al sicuro. Da quella posizione, però, un dosso gli impediva di vedere l’animale e il sentiero per scendere, lasciandolo nell’incertezza. “Non avevo visuale per capire cosa stesse facendo l’orso,” ha spiegato. Per precauzione, ha contattato i soccorsi, inviando loro le foto che era riuscito a scattare dell’orso, così da fornire un quadro chiaro della situazione e facilitare l’intervento.

L’intervento rapido dei soccorsi

La chiamata al numero di emergenza ha attivato immediatamente una risposta coordinata. I Carabinieri Forestali e il personale del Parco Nazionale dello Stelvio sono arrivati sul posto in pochi minuti, dimostrando grande professionalità. “Il loro supporto è stato meraviglioso,” ha raccontato Furno, sottolineando come lo abbiano rassicurato, invitandolo a rimanere sulla baita mentre effettuavano i controlli. Una volta accertato che l’orso si era allontanato, lo hanno raggiunto, confermando la sicurezza dell’area. Insieme, hanno perlustrato la zona alla ricerca di tracce, un’esperienza che ha trasformato il momento di tensione in un’occasione di confronto con gli esperti.

Un’esperienza indimenticabile nella natura

Riflettendo sull’accaduto, Furno ha voluto chiarire che l’orso non ha mai rappresentato una minaccia. “Non voglio far passare quest’esperienza come se la mia vita fosse stata in pericolo,” ha precisato. “L’orso si è fatto i fatti suoi, credo non mi abbia nemmeno visto.” Nonostante la paura iniziale, l’incontro è stato per lui un momento di rara bellezza. “Vedere un animale così maestoso dal vivo, nel suo habitat, è qualcosa di veramente emozionante,” ha concluso, descrivendo l’episodio come un ricordo indelebile che testimonia la potenza e la meraviglia della natura selvaggia della Valtellina.