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C’è qualcosa di speciale nell’aria a Monza. Una sensazione di solidità, di fiducia, di squadra che sa quello che vuole. I numeri non bastano mai da soli a spiegare un momento sportivo, ma quando raccontano un equilibrio perfetto tra difesa e qualità offensiva, allora sì, diventano la prova tangibile di un percorso costruito con intelligenza e consapevolezza.
Dietro ogni successo ci sono scelte ponderate, uomini esperti e giovani pronti a prendersi responsabilità. E la sensazione, per chi segue la Serie B, è che in Brianza stia nascendo qualcosa di importante.

Esultanza Monza

Difesa e baricentro alto: le basi del Monza da record

Come noto, il Monza di Paolo Bianco ha raggiunto un traguardo storico: per la prima volta dal 22 maggio 1977, i biancorossi sono in testa alla classifica di Serie B in solitaria. Un primato costruito attraverso sei vittorie consecutive, mai così tante in cadetteria dal lontano 1975, e soprattutto su una difesa che oggi è la migliore del campionato.
Secondo quanto ricorda l’analisi firmata dal collega Diego Marturano sull'edizione odierna di Tuttosport, i numeri sono impressionanti: sei clean sheet, sette gol subiti in totale, 32 parate su 37 tiri nello specchio e un rigore respinto. Il portiere Thiam, premiato ad Arezzo come Miglior Portiere Top 11 al Festival del Calcio Italiano, è diventato il simbolo di una squadra che non concede nulla. Dietro il muro difensivo, il baricentro alto e un’aggressività costante raccontano di un Monza moderno, capace di tenere il campo con autorità e di imporre il proprio gioco a qualsiasi avversario.

L’equilibrio tra big e gregari, la forza del gruppo

L’analisi di Tuttosport evidenzia come Bianco sia riuscito a creare un gruppo solido e motivato. La società, oggi sotto la guida americana di Beckett Layne Ventures, ha saputo coniugare esperienza e ambizione, confermando gran parte dei protagonisti del triennio in Serie A – da Izzo a Pessina, da Colpani a Mota Carvalho – e affiancandoli a rinforzi di spessore come Ravanelli, Azzi, Delli Carri, Obiang e Alvarez.
Il tecnico ha trovato il giusto equilibrio tra “big” e “gregari”: basti pensare che Mota Carvalho e Alvarez, pur avendo segnato rispettivamente quattro e tre gol, hanno giocato insieme solo per sedici minuti. Colpani, invece, sembra finalmente tornato sui suoi livelli, firmando il primo centro stagionale con il Pescara. Difesa, aggressività e consapevolezza — le tre parole chiave dell’analisi di Marturano — descrivono alla perfezione un Monza che, passo dopo passo, ha imparato a vincere e a crederci.