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foto Brioschi
foto Brioschi

Il difensore centrale del Monza Armando Izzo si è confidato a “Cronache di Spogliatoio”, in una bella intervista esclusiva. Ecco alcuni frammenti divulgati dal calciatore partenopeo:

"Non posso mollare perchè avendo perso mio padre e avendo mia moglie, i miei figli e la mia famiglia, ho un carico in più. Ed anche per rispetto di dove sono nato e cresciuto, per tutti quei ragazzi sono un esempio. Non avendo avuto tante certezze, essendo cresciuto da solo, da anni mi sono trascinato dietro paure, ma tutte queste responsabilità mi danno anche forza, ora sono consapevole di chi sono, mi sento forte come uomo e me lo porterò per tutta la vita".

Il video dal Canale YouTube Cronache di Spogliatoio

"Ho trovato un gruppo incredibile qui a Monza e questo consente di fare grandi campionati. Poi Palladino è un allenatore che arriverà al top, ha doti umane incredibili, è molto umile e intelligente, ascolta tutti ed è sveglio. Fa giocare bene, abbiamo un'identità. E' arrivato con grande umiltà, era giovane e voleva fare qualcosa di bello. Fa sentire tutti importanti, dà spazio a tutti. Quando sono arrivato a Monza ho detto a Galliani di aver firmato per lui: ciò che ha fatto lui calcio l'hanno fatto in pochi, darei il cuore per il direttore, ha creduto in me e ricambierò sul campo. Con Juric avevo giocato pochissimo e mi è stato detto di andare via: mi è crollato il mondo addosso. Sono arrivato a Monza con una carica incredibile per dimostrare chi fossi, nonostante eravamo ultimi. Quando esulto è come se dicessi 'ce l'ho fatta ancora'. mi davano per morto...". Ora mi sto facendo ‘odiare’ in molti stadi, ma io devo dare tutto e salvare il Monza insieme ai miei compagni. Mi fischiano perchè sono scaltro e un po' odioso, ma sono cose che aiutano a vincere".

“Quando ho indossato la maglia della Nazionale è stato un sogno che si coronava. Dopo aver centrato l'Europa col Toro leggevo soltanto che mi volevano Arsenal ed Inter, ma io provavo qualcosa per i granata e sono rimasto lì rinnovando perchè credevo nel progetto. Feci 6 goal ma nessuno mi chiamava, dissi al mio procuratore come fosse possibile. Sognavo di andare all'Inter, ma non ci sono mai riuscito”