Cimitero di Monza, salma riesumata: interviene il Comune. Ecco cosa è successo davvero
Dopo le segnalazioni dei cittadini, arriva la ricostruzione ufficiale sull’esumazione contestata
Negli ultimi giorni il tema della gestione dei luoghi della memoria ha attirato l’attenzione di molti cittadini. La cura degli spazi pubblici dedicati ai propri cari rappresenta un punto sensibile per la comunità, che pretende trasparenza, rispetto e informazione puntuale. A Monza la discussione si è accesa attorno a un intervento al cimitero, con cittadini che hanno chiesto chiarimenti sulle procedure adottate.
In questo clima, il Comune di Monza ha diffuso un comunicato ufficiale per precisare quanto accaduto e spiegare il percorso seguito dagli uffici preposti, richiamando la normativa vigente e le verifiche effettuate.
Ordinanza di esumazione e Comune di Monza: chiarimenti ufficiali
Con riferimento ad alcune informazioni circolate nei giorni scorsi, l’Amministrazione Comunale fornisce un chiarimento circa l’ordinanza di esumazione disposta per una sepoltura nel Cimitero Urbano di Monza.
Si conferma che l’intervento è stato disposto a seguito della verifica tecnica di deterioramento del manufatto e della conseguente necessità di messa in sicurezza delle sepolture adiacenti. Si tratta di un atto dovuto, previsto dal Regolamento di Polizia Mortuaria e Cimiteriale del Comune di Monza e dal D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285, volto a garantire condizioni di sicurezza, decoro e tutela igienico-sanitaria all’interno del cimitero.
Prima dell’adozione dell’ordinanza, gli uffici hanno svolto approfondite verifiche anagrafiche sui familiari dei defunti tumulati nella sepoltura che hanno portato all’individuazione di una sola parente affine, figlia di un cognato della defunta. Raggiunta attraverso i canali informativi previsti, la stessa aveva fornito il proprio assenso all’intervento, consentendo all’Amministrazione di procedere nel rispetto delle forme e della normativa vigente.

Verifiche anagrafiche ed esumazione al cimitero di Monza
Non è stato invece possibile reperire ulteriori dati sui familiari consanguinei della defunta, poiché i genitori della stessa si erano temporaneamente trasferiti nel Comune di Lissone, il quale ha comunicato la distruzione degli archivi anagrafici anteriori al 1941 a seguito dell’incendio verificatosi in quell’anno, circostanza che ha reso impossibile ricostruire la discendenza delle sorelle della defunta. Solo successivamente all’emanazione dell’ordinanza si è presentata una discendente consanguinea di quarto grado (nipote della sorella della defunta), la cui comunicazione è stata acquisita agli atti.
L’Amministrazione, infine, conferma che la salma, nel frattempo, è custodita in camera mortuaria nel pieno rispetto delle norme sanitarie e di pietà dovuta ai defunti. La nuova parente, di cui in precedenza non si aveva notizia, verrà ora formalmente coinvolta per verificare se intenda esprimere una volontà in merito alla destinazione dei resti.
L’Amministrazione comunale conferma la correttezza e la piena regolarità dell’operato dell’Ufficio Cimiteriale e del Servizio preposto, che hanno agito in base alle informazioni disponibili, secondo la normativa vigente e con la consueta attenzione al rispetto dovuto ai defunti e alle loro famiglie.



