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PEDEMONTANA B2

La manifestazione partirà alle ore 15 dalla stazione ferroviaria di Monza e sarà intitolata “Fermare Pedemontana – Riprogettiamo insieme una nuova Brianza”.

pedemontana

Sono 15 i Comuni della Brianza che hanno concesso il patrocinio ufficiale e il loro logo, tutti nell’area del Vimercatese:
Agrate Brianza, Bellusco, Bernareggio, Burago Molgora, Busnago, Cambiago, Carnate, Cavenago Brianza, Cornate d’Adda, Lesmo, Ornago, Ronco Briantino, Sulbiate, Usmate Velate e Vimercate.

Assenti invece Comuni direttamente coinvolti nei cantieri, come Lissone, Seveso, Macherio, Cesano Maderno e Desio.

“Pedemontana non è la soluzione”

In un comunicato unitario, le amministrazioni spiegano:
«Pedemontana non può essere la risposta giusta alle esigenze di mobilità delle nostre comunità. Comporta danni ingentissimi per il territorio e per l’ambiente. Con le stesse risorse pubbliche si potrebbero finanziare interventi più significativi per tutta la provincia: potenziamento della rete esistente e collegamenti su ferro attesi da anni».

Le alternative proposte dai comitati

Secondo i comitati, con i 5 miliardi di euro previsti per l’opera si potrebbe investire su infrastrutture alternative:

prolungare la metropolitana M5 fino a Monza, con capolinea al Polo istituzionale e parcheggio di interscambio;

estendere la M2 fino a Vimercate;

rilanciare la tratta ferroviaria Carnate–Seregno, ferma da anni;

potenziare le arterie esistenti come la Milano–Meda e la Tangenziale Est.

Il nodo dei pedaggi e la rabbia dei pendolari

Uno dei punti più contestati riguarda la trasformazione della Milano–Meda in strada a pagamento. Migliaia di lavoratori temono di dover spendere fino a 8 euro al giorno in più, con il rischio di trasferimento del traffico sulle strade cittadine.

I comitati parlano di un vero salasso: «Per un pendolare che percorra la tratta da Lentate sul Seveso ad Agrate Brianza il costo quotidiano arriverebbe a 20 euro».