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È record per il Monza, cinque vittorie consecutive da inizio stagione in campionato non si erano mai concretizzate; superate le quattro di fila ottenute nell'annata 66/67 (serie C) con Gigi Radice in panchina, in cui vennero regolate Trevigliese, Como, Pro Patria ed Udinese. I biancorossi hanno messo a segno nove reti subendone solo una (Lamanna imbattuto da 446 minuti) in questi cinque incontri, con nessun gol preso su azione tra l'altro.

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Il match è si è sviluppato nel complesso a senso unico, col 1912 padrone immediatamente del campo; Sampirisi, Palazzi, Mosti e Marchi titolari nell'ormai collaudato 4-3-1-2 implementato da Brocchi, il Lecco ha risposto con un 3-5-2 coperto in cui figuravano i due freschi innesti Bastrini, immediatamente capitano, e Pastore. L'undici biancorosso ha lavorato ai fianchi l'avversario con buona intensità, geometrie e propulsione dagli esterni bassi. Proprio i due terzini si sono resi protagonisti della prima marcatura con Sampirisi, attuante il cross, ed il cecchino partenopeo Anastasio che ha colpito sulla respinta del pipelet ellenico Safarikas. La manovra è stata orchestrata alla grande dal lissonese Fossati, mvp del match, alla sua miglior prova per distacco nell'esperienza monzese. Solo nell'ultimo quarto d'ora di prima frazione i lecchesi han provato ad alzarsi un attimino con aggressività e cercare di attutire il dominio brianzolo ma in realtà senza grossi riscontri, a parte un destro di Chinellato, e con un gestione brianzola dell'uscita palla tutt'altro che difficoltosa.

Nella ripresa lo spartito non è per nulla mutato, il tempo di risistemarsi che, sempre dal limite e a rimorchio, è giunto il secondo gol col mancino di Mosti. Il mister lecchese Gaburro ha poi cercato maggior spinta sull'out destro inserendo (oltre a maggior spregiudicatezza con Maffei e Lisai in mediana) Giudici per Carissoni, nella girandola degli ex, ma oramai le ostilità hanno raggiunto sempre più i contorni del monologo. Il mister biancorosso ha dato poi respiro allo start eleven con gli inserimenti di Chiricò e Gliozzi ma, pur cambiando l'ordine dei fattori, il prodotto non è mutato. I blu-celesti ci hanno provato poi in un paio di circostanze con Maffei (attento Lamanna) ma gli ospiti hanno sfiorato maggiormente, nelle ampie praterie a disposizione, la via della terza rete, trovandola poi col brindisino Chiricò di destro, su assist al bacio di Derrick, e andando ad affinare ulteriormente il divertissement della gara.

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Un'affermazione convincente contro un Lecco, ad onor del vero, in difficoltà nelle prestazioni e nei risultati (terza sconfitta consecutiva senza fare manco un gol), una squadra quella di Gaburro asfittica con ancora diversi elementi che possono incidere fuori condizione. I Bagaj sono stati quasi impeccabili, unico neo la fatica degli attaccanti ad andare in rete per sfortuna o scarsa lucidità, nonostante il sacrificio e i movimenti idonei; la fase difensiva ha concesso il mimimo sindacabile, la mediana (sul pezzo anche nelle seconde palle e con Palazzi positivo) ha protetto bene il pacchetto a quattro e supportato il trio offensivo, con un Fox esemplare sia in distribuzione che in copertura. La strada è sempre più quella giusta, non bisogna rilassarsi e sedersi visto che è solo l'avvio; dietro Alessandria e Renate sono poi in scia e non vogliono mollare, concentrazione subito alta che domani già si gioca, contro un Siena zoppicante ma comunque partito con ambizioni e che vuole invertire la tendenza.

Sandro Coppola