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Portare un capolavoro di Tiziano nel cuore della Brianza non è stato solo un evento culturale: è stata una dichiarazione d’intenti. Rendere l’arte grande davvero accessibile, fuori dai luoghi iconici e dentro la vita quotidiana di un territorio. Ora, dopo oltre un mese e mezzo di esposizione, è arrivato il momento dei saluti.

Carate Brianza si prepara ad accogliere una presenza istituzionale di primo piano per festeggiare il successo di un appuntamento che ha segnato la stagione culturale del territorio.


Una visita ufficiale per salutare Tiziano in Brianza

L’8 dicembre il ministro della Cultura Alessandro Giuli sarà a Villa Cusani Confalonieri, a Carate Brianza, per partecipare all’evento conclusivo della mostra dedicata a “Venere che benda Amore”.
L’opera tornerà poi nella sua sede naturale, la Galleria Borghese di Roma.

La Brianza ha avuto l’occasione rara di ospitare un dipinto di tale prestigio, permettendo a migliaia di visitatori di avvicinarsi a uno dei maestri assoluti del Rinascimento.


Una mostra che ha fatto centro

giuli

La mostra è stata promossa dalla Fondazione Costruiamo il Futuro ETS, con la collaborazione delle Gallerie d’Italia – Intesa Sanpaolo, della Galleria Borghese e del Comune di Carate Brianza, con Edison come main partner.

Un lavoro di squadra che ha portato un pezzo di storia dell’arte a dialogare con la comunità locale, trasformando Villa Cusani in un vero centro culturale per oltre sei settimane.


Protagonisti e istituzioni al fianco della cultura

Attorno all’opera di Tiziano si incontreranno istituzioni nazionali e territoriali. Oltre al ministro Giuli, attesi all’appuntamento rappresentanti di Governo, curatori, partner culturali e amministratori della città.

Un momento non solo celebrativo, ma anche politico e programmatico: un segnale del legame sempre più forte tra cultura e territorio brianzolo.


L’eredità di “Venere che benda Amore”

Il dipinto è considerato uno dei vertici della produzione tizianesca: sensualità, gioco, mito e potere della bellezza si intrecciano in una scena diventata iconica.
La sua presenza in Brianza ha rappresentato un’opportunità unica per studenti, famiglie, appassionati, che difficilmente avrebbero potuto vivere un’esperienza così ravvicinata con un capolavoro custodito a Roma.

Il ritorno nella capitale non chiude una parentesi, ma apre una prospettiva: costruire in Brianza un’offerta culturale sempre più forte e capace di attrarre eventi di respiro europeo.