Arrivano i verbali sui ticket 2020: chi rischia di pagare il doppio
Arrivano verbali sui ticket sanitari del 2020 con sanzioni raddoppiate. SPI CGIL Brianza chiede a Regione Lombardia di intervenire. Cosa fare.
Negli ultimi giorni, in Brianza, molti anziani e cittadini fragili stanno ricevendo comunicazioni inattese: verbali di accertamento relativi all’esenzione dal ticket sanitario utilizzata nel 2020. Una vicenda che sta creando forte preoccupazione, soprattutto perché alle somme richieste si aggiunge una sanzione amministrativa di pari importo, che raddoppia di fatto il pagamento dovuto.
A denunciare la situazione è SPI CGIL Brianza, che parla apertamente di un problema sociale serio, aggravato dal tempo trascorso e dalle modalità con cui vengono oggi contestate situazioni risalenti a cinque anni fa.
Ticket sanitario 2020: perché arrivano i verbali ora
Le contestazioni riguardano principalmente il superamento delle soglie di reddito o la mancata comunicazione della ripresa di un’attività lavorativa, condizioni che avrebbero fatto decadere il diritto all’esenzione dal ticket sanitario.

In molti casi si tratta di codici di esenzione legati all’età, al reddito o alla condizione pensionistica, usufruiti durante un anno particolarmente complesso come il 2020, segnato dall’emergenza sanitaria e da continui cambiamenti normativi.
Sanzioni raddoppiate: ticket più multa
La novità più contestata riguarda l’importo richiesto.
Non viene chiesto soltanto il pagamento del ticket non versato, ma anche una sanzione amministrativa dello stesso valore, che raddoppia la cifra finale.
«Rispetto agli anni precedenti – spiega Cosetta Lissoni, segreteria SPI CGIL Brianza – oggi ai cittadini viene richiesto anche il pagamento di una sanzione pari al ticket dovuto. Una scelta che riteniamo inaccettabile, soprattutto perché colpisce persone anziane e fragili».
Secondo il sindacato, questo meccanismo penalizza proprio chi ha meno strumenti per difendersi e comprendere procedure complesse a distanza di anni.
Autocertificazione sotto accusa
Al centro delle critiche c’è il sistema di autocertificazione regionale, che secondo SPI CGIL espone i cittadini al rischio di errori involontari.
«Nella maggior parte dei casi – sottolinea Bruno Pietroni, segretario generale SPI CGIL Brianza – l’omissione è avvenuta in buona fede. Per questo chiediamo a Regione Lombardia di utilizzare i dati già in suo possesso, invece di scaricare sui cittadini le inefficienze del sistema».
Il riferimento è ai dati reddituali già disponibili tramite Agenzia delle Entrate e INPS, che potrebbero consentire un’attribuzione automatica e corretta delle esenzioni, evitando contestazioni tardive e onerose.
Cosa fare se arriva il verbale
SPI CGIL Brianza invita chi ha ricevuto un verbale a non pagare immediatamente e a chiedere assistenza prima di qualsiasi decisione.
I cittadini possono rivolgersi agli sportelli SPI CGIL del territorio per verificare la propria posizione e valutare la possibilità di richiedere l’annullamento del verbale, già ottenuto in diversi casi simili.
Un passaggio fondamentale, spiegano dal sindacato, per tutelare persone che rischiano di trovarsi a pagare oggi somme rilevanti per situazioni risalenti a cinque anni fa.



