Monza e le sliding doors…Alla fine il risultato pieno è arrivato, ma occorre però fare meglio, molto meglio
Il punto di Paolo Corbetta dopo Monza - Sampdoria 1-0

Non credo che esista un esempio più eclatante che certifichi, come sostengono molti, che una partita di calcio può presentare varie situazioni della vita reale. Situazioni in cui basta poco più di un nulla per cambiare le sorti future di una persona o di un gruppo di persone.
Monza e le sliding doors
La gara tra Monza e Sampdoria mi ha fatto ricordare Sliding Doors, quel film di fine anni Novanta che vede protagonista una straordinaria Gwyneth Paltrow. In una storia in cui, per quel poco più di un nulla già menzionato, il futuro può conseguentemente cambiare in modo radicale, in meglio o in peggio.
Se penso alla determinante parata effettuata dal portiere biancorosso Thiam nel respingere il calcio di rigore con cui la Sampdoria sarebbe potuta passare in vantaggio a metà del primo tempo, non posso che trovare molte similitudini con la narrazione di quel bellissimo film girato quasi trent’anni fa. Un’eventuale trasformazione del penalty concesso alla squadra di Donati avrebbe potuto indirizzare il match su ben altri binari.
Una “sliding door” che, pochi minuti dopo la parata di Thiam, si ripeteva a beneficio del Monza, con un altro episodio favorevole per via dell’espulsione di un giocatore blucerchiato per il fallo di reazione su Izzo. Nonostante l’importanza di questi due momenti estremamente positivi per la squadra di Paolo Bianco, il Monza non sapeva trarre beneficio mentale dalla situazione, non sapeva approfittare dei segnali di fumo che arrivavano dal destino. Il gioco rimaneva farraginoso e non si intravedevano cambiamenti importanti. Una situazione non proprio confortante.
La tanto attesa scossa mentale arrivava solo quando l’ennesima “sliding door” della gara si materializzava con l’espulsione di Ciurria, al termine di un’azione in cui il Monza evidenziava tutta la sua scarsa organizzazione nel subire un contropiede da mostrare quale esempio nelle scuole calcio su come non si deve difendere. Può sembrare paradossale, ma solo con il ritorno alla parità numerica i biancorossi trovavano la scossa per piazzare il colpo vincente, grazie alla “fame” e a quelle doti di grande opportunista che riesce sempre ad evidenziare l’uruguaiano Alvarez.
Monza, alla fine vanno bene solo i tre punti

Prendiamoci i tre punti, portiamoli a casa pur senza grandi meriti. La Serie B è questa, forse qualcuno (tra cui il sottoscritto) si era fatto la bocca troppo buona nei tre anni di Serie A. Il risultato è sempre molto importante, tuttavia, come detto anche da Bianco a fine gara, sarebbe meglio arrivarci attraverso un bel gioco.
Ecco, il gioco (bello o brutto) è proprio quello che sembra mancare al Monza di oggi. E, aggiungo, mancano malizia ed opportunismo. Quando si verificano episodi che possono dare la svolta, occorre sapere coglierli al volo. La sliding door è come quel treno che non è detto che passi una seconda volta. Confermo: mettiamoci in tasca i tre punti e guardiamo avanti, la strada è ancora molto lunga. Paolo Corbetta