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L’Arengario rischia di spegnere cinque candeline… ma non per una ricorrenza felice. Dal 2021, anno in cui l’edificio è stato dichiarato inaccessibile dopo il caso di un visitatore disabile impossibilitato a raggiungere i piani superiori, il monumento simbolo di piazza Roma resta chiuso al pubblico. E a oggi, nonostante progetti e annunci, non esiste ancora una data precisa per l’avvio dei lavori.


Un progetto pronto ma ancora fermo

arengario

Il Comune ha affidato oltre un anno fa allo studio di Stefano Boeri la progettazione dell’ascensore che permetterà di rendere accessibile la struttura. L’intervento, sulla carta, non è complesso. Ma il contesto lo è eccome.

L’Arengario, insieme al Duomo e alla Villa Reale, è uno dei luoghi più identitari della città: ogni modifica richiede confronti continui con la Soprintendenza di Milano e verifiche da parte dei vigili del fuoco. Ed è proprio questa fase di controlli e incastri tecnici a essere diventata interminabile.

L’assessore ai Lavori Pubblici Marco Lamperti non si sbilancia: l’obiettivo è aprire i cantieri nel 2026, ma al momento non esiste un cronoprogramma ufficiale.


Critiche e dubbi: “Tempi troppo lunghi”

Sul tema non mancano le polemiche. Tra le voci più critiche c’è il consigliere comunale di Forza Italia Massimiliano Longo, che punta il dito contro i ritardi:

“Siamo ancora in alto mare. Forse sarebbe stato meglio affidare il progetto a uno studio monzese”.

Longo avverte anche di un rischio concreto: se l’attesa dovesse protrarsi troppo, potrebbero essere necessarie nuove certificazioni, con un ulteriore allungamento dei tempi.


Un monumento simbolo ancora chiuso

Intanto l’Arengario rimane sbarrato. Niente visite, niente eventi, niente iniziative culturali. Un edificio che dovrebbe rappresentare la storia e l’identità della città è, di fatto, congelato da quasi cinque anni.

E tra procedure, pareri mancanti e scadenze che continuano a slittare, la domanda dei cittadini resta sempre la stessa: quando riaprirà davvero l’Arengario?