A Monza c’è una regola di Natale ferrea: ecco perché l’albero si fa solo l’8 dicembre
La festa dell’Immacolata segna l’inizio ufficiale del Natale: tradizione familiare, radici religiose e un ponte perfetto per accendere addobbi e presepi in tutta la Brianza
A Monza il Natale non comincia quando spuntano i panettoni nei supermercati o quando le prime luminarie illuminano il centro. Qui esistono due date simboliche: il 7 dicembre, Sant’Ambrogio, patrono di Milano, e l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione. È proprio questa giornata a segnare la partenza ufficiale delle festività: si tirano fuori gli scatoloni, si monta l’albero, si prepara il presepe, la casa si trasforma.
Non è soltanto tradizione religiosa: il ponte festivo offre tempo e organizzazione. Le scuole sono chiuse, molte aziende rallentano, e le famiglie possono ritrovarsi per un rito che si tramanda da generazioni. In Brianza si fa con metodo: si stabilisce la data, si pianifica, si lavora insieme. Il Natale inizia così, quando deve iniziare.
Presepe e albero: simboli diversi ma complementari
Il presepe, nella tradizione lombarda, è un elemento centrale: racconta il senso del Natale, la famiglia, la comunità. A Monza è protagonista anche fuori dalle case, con mostre parrocchiali e allestimenti che fanno parte del DNA cittadino. Ogni anno c’è chi aggiunge un pezzo nuovo, chi costruisce montagne più alte, chi studia luci e piccoli dettagli per dare vita alla Natività.

Accanto al presepe, l’albero di Natale è oggi un’icona irrinunciabile. Anche se la sua origine è nord europea e di influenza tedesca, ha trovato terreno fertile in Lombardia, regione di legno, artigianato e buon gusto nel design. In Brianza decorare l’albero diventa quasi una questione professionale: ordine, armonia, simmetria. Importato nel Nord Italia nel corso del Novecento, è entrato nelle tradizioni monzesi con naturalezza, fino a diventare essenziale.
Monza si illumina e non spreca: tradizione e pragmatismo
L’8 dicembre non illumina solo le case ma l’intera città. Da quel giorno, mercatini, villaggi natalizi ed eventi animano il centro: l’Arengario si accende e Monza cambia volto. La festa diventa urbana e collettiva, non solo domestica.
C’è poi un tratto molto brianzolo: evitare gli sprechi. Anticipare troppo il Natale qui non piace, perché ruba atmosfera e incide sui costi. Partire l’8 dicembre assicura invece un mese pieno di emozione e luci, senza esagerazioni. E allo stesso modo si sa già quando si conclude: il 6 gennaio, Epifania, si smonta tutto. Si chiude un ciclo, senza drammi e senza nostalgie eccessive: si ripone tutto, pronti per ricominciare l’anno nuovo.



