Uno storico telecronista sportivo ricorda: 'Berlusconi? Non sapevo neanche chi fosse, poi...'
Dal primo incontro al contratto con Mediaset: il retroscena di Bruno Longhi sullo scomparso presidente del Monza

Un episodio che risale agli anni '80, quando Longhi lavorava per il Corriere d’Informazione e dovette sostituire Piero Dardanello in un'intervista a Liedholm.
Vado a Milanello, la faccio. Mi telefona un uomo di Berlusconi dal fortissimo accento milanese: 'La vuole conoscere'. Non sapevo neanche chi fosse: 'Ma come? Quello di Edilnord, Milano 2… un grande manager'. 'Senta — risposi io — se mi chiede di Mazzola è un conto, ma questo Berlusconi non so proprio chi sia'.
Il passaggio di Bruno Longhi a Mediaset
Dopo l’esperienza a Telemontecarlo durante i Mondiali del 1986, nel 1988 Longhi fu richiamato da Mediaset.
Mia moglie mi disse: 'Cosa vuoi, 100? Allora chiedilo e ti verrà dato. Non ti sei proposto tu, ti hanno voluto loro'. Fui subito accontentato. Ripensandoci avrei potuto chiedere anche 150…
Un’occasione che lo portò a diventare uno dei volti più noti del giornalismo sportivo italiano.
Le regole di Silvio Berlusconi
Tra gli aneddoti raccontati da Longhi, spicca un episodio che evidenzia la meticolosità di Berlusconi per la comunicazione e l'immagine.
Teneva molto alla forma. Una volta avevamo Stefano Chiodi in studio. C’era una ragazza di 18 anni che voleva fargli una domanda e io le diedi la parola: 'Sentiamo la nostra amica'. Il giorno dopo Berlusconi mi chiamò: 'Caro Bruno, qui non abbiamo amici o amiche, ma solo gentili ospiti'". Un’attenzione ai dettagli che si rifletteva nella gestione delle sue aziende e delle trasmissioni televisive.

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