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La visita di Chomalì ad Arcore non era stata pianificata come un evento ufficiale, ma è nata dal soggiorno del cardinale nella cittadina, ospite di amici. Nella mattinata, il porporato si è concesso qualche ora di relax nella piscina comunale di via San Martino, mostrando un lato umano e semplice. Alle 18, però, ha assunto il suo ruolo di guida spirituale, presiedendo la celebrazione eucaristica. Al termine della messa, Chomalì ha dedicato una mezz’ora ai fedeli, condividendo riflessioni sulla sua esperienza come vescovo in Cile e alcuni aneddoti legati al recente conclave. Con il suo italiano fluente, ha saputo creare un’atmosfera di vicinanza e dialogo.

Chi è Fernando Chomalì: un “vescovo-poeta”

Fernando Chomalì, 68 anni, è una figura di spicco nella Chiesa cattolica. Nato da una famiglia di origini palestinesi, ha un percorso accademico e spirituale di grande rilievo. Laureato in ingegneria civile nel 1981 presso la Pontificia università cattolica del Cile, ha intrapreso la via del sacerdozio, entrando nel seminario maggiore di Santiago nel 1984. Ordinato sacerdote nel 1991, ha approfondito i suoi studi a Roma, conseguendo una licenza in teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana nel 1993, un dottorato in sacra teologia alla Pontificia Università Gregoriana nel 1994 e un master in bioetica al Pontificio istituto Giovanni Paolo II nel 1998.

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La sua carriera accademica lo ha visto docente di teologia morale, antropologia e bioetica in diverse istituzioni cilene, mentre il suo cammino pastorale lo ha portato a ricoprire ruoli di crescente responsabilità. Nominato vescovo ausiliare di Santiago del Cile nel 2006 da papa Benedetto XVI, è stato poi promosso arcivescovo di Concepción nel 2011, ricevendo il pallio in piazza San Pietro. Dal 25 ottobre 2023 è arcivescovo metropolita di Santiago del Cile e gran cancelliere della Pontificia università cattolica del Cile. Soprannominato “vescovo-poeta” per la sua abitudine di annotare pensieri su un taccuino, Chomalì è anche un esperto di bioetica, formatosi sotto la guida del cardinale Elio Sgreccia.

L’esperienza del conclave: un racconto di comunione

Durante l’incontro con i fedeli di Arcore, Chomalì ha condiviso dettagli toccanti sulla sua partecipazione al conclave che ha eletto papa Leone XIV. Ha raccontato di aver celebrato una messa di suffragio per papa Francesco a Santiago, subito dopo la sua morte, in una cattedrale gremita di fedeli. Invitato a Roma dal cardinale Re per prendere parte all’elezione del nuovo pontefice, il cardinale ha descritto l’atmosfera di profonda spiritualità che ha caratterizzato l’esperienza. Ha smentito le narrazioni cinematografiche, come quella del film Il Conclave, che dipingono lotte di potere tra cardinali, sottolineando invece la fratellanza e l’amore per la Chiesa che hanno guidato i lavori.

Nonostante le differenze tra le realtà ecclesiali di Asia, Europa e America, i cardinali hanno vissuto un forte senso di comunione, guidati dallo Spirito Santo. Chomalì ha ricordato le lunghe file di fedeli in piazza San Pietro per rendere omaggio a papa Francesco, un’immagine che lo ha profondamente colpito. La sua testimonianza ha offerto uno sguardo autentico su un momento storico per la Chiesa, reso ancora più speciale dal contesto intimo della comunità di Arcore.