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Da anni a Monza, nell'area abbandonata della ex caserma IV Novembre, la natura ha fatto il suo corso. Dove un tempo c'erano muri, cemento e desolazione, oggi si estende un'ampia distesa verde di oltre 25mila metri quadrati. Un bosco spontaneo cresciuto senza alcuna pianificazione, frutto di decenni di abbandono ma anche di rinascita silenziosa.

In tanti si sono affezionati a questo polmone verde, non solo per il suo valore ambientale ma anche per quello simbolico: è la dimostrazione di come la natura, se lasciata libera, possa riappropriarsi degli spazi. Proprio per questo, il progetto di abbattere l’intera area per costruire uno studentato e un parcheggio ha sollevato proteste e mobilitazioni.


La risposta ufficiale di Regione Lombardia sul futuro del bosco monzese

La buona notizia è che il grande bosco potrebbe essere salvo. La Regione Lombardia ha risposto con una lettera ufficiale al Circolo di Legambiente Monza, rassicurando sull’avvio del Piano di Indirizzo Forestale (PIF) Alta Pianura. Questo strumento prevede la mappatura e la tutela di tutte le aree boschive, comprese quelle non inserite nei parchi regionali o nelle comunità montane.

Secondo quanto riportato nella missiva, una volta riconosciute ufficialmente come bosco, le aree verdi verranno automaticamente sottoposte alle norme regionali di tutela forestale. Questo significa che qualsiasi intervento di abbattimento sarà vincolato e dovrà rispettare criteri stringenti.

In attesa del completamento del PIF, la Regione ha garantito che l’area sarà comunque protetta ai sensi della legge regionale 31/2008, una normativa che promuove lo sviluppo rurale sostenibile e la valorizzazione del patrimonio ambientale.


Che cosa contiene il bosco spontaneo di Monza: un patrimonio da salvare

Il Coordinamento dei comitati e delle associazioni di Monza, insieme a un esperto forestale, ha analizzato a fondo l’area. La varietà di specie arboree e arbustive presenti è sorprendente: pioppo tremulo, pioppo bianco, pioppo cipressino, olmo, platano, robinia, bagolaro, sambuco, rosa canina e rovo bianco.

bosco

Sono stati identificati anche esemplari di alberi adulti alti fino a 20 metri, mentre gran parte della vegetazione si attesta intorno ai 14-16 metri. Il bosco non è solo un insieme di alberi, ma un vero e proprio ecosistema ricco di biodiversità, cresciuto su un terreno già bonificato e privo di strutture edilizie pericolanti.

Secondo Giorgio Majoli, portavoce del Coordinamento, l’area è soggetta a tutela paesaggistica e forestale e rappresenta un’occasione unica per la città di Monza di preservare un bene prezioso per le future generazioni.


Petizione e mobilitazione: oltre 28mila firme per il bosco di Monza

La cittadinanza non è rimasta a guardare. La petizione lanciata per bloccare l’abbattimento del bosco spontaneo ha superato le 28mila firme in poche settimane. Un risultato che conferma quanto i monzesi siano legati a questa area e determinati a difenderla.

Le proposte alternative non mancano: secondo Majoli, lo studentato potrebbe essere costruito nell’area dell’ex Fossati Lamperti, mentre il mega parcheggio previsto sarebbe inutile visto che nei pressi del centro commerciale Bennet esiste già una struttura con mille posti auto.

Il Coordinamento chiede un incontro urgente con la giunta Pilotto per trovare una soluzione condivisa che non penalizzi l’ambiente e rispetti le esigenze urbanistiche.


Lunedì torna Monza una città da Serie A da una sede inedita

Lunedì 14 luglio torna Monza una città da Serie A da una sede inedita.
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