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La prima trasferta non si scorda mai. 2 Marzo 1975: Cremonese-Monza 0-1. Ad onor del vero quella sarebbe stata la seconda ma quando pochi mesi prima (17 novembre 1974) restai a lungo a bocca aperta per il mio esordio a San Siro (Sant’Angelo Lodigiano-Monza 0-0) non mi consideravo in trasferta bensì in campo neutro (cosa tecnicamente sbagliata) e mi aveva fatto molto ridere leggere che se tutti i circa 12.000 abitanti del piccolo comune lodigiano avessero deciso di partecipare all’evento sarebbero stati ben larghi in uno solo dei settori del gigantesco stadio milanese. Cremona, invece, aveva tutti i crismi della trasferta ufficiale. Due macchine, due famiglie, otto partecipanti. Un discreto viaggetto (a dieci anni non si ha esatta valutazione di chilometri e distanze), un pranzo in allegria e poi due gruppetti: mamme e bimbe in giro per turismo, papà e bimbi allo Zini. I due grandi ritennero opportuno per la tranquillità e per la visuale non andare in curva e così ci sistemammo dalla parte opposta rispetto alla tribuna centrale. Ero pervaso da una sensazione strana, mi sembrava incredibilmente bello essere in uno stadio diverso dal Sada a vedere il ‘mio’ Monza … e le emozioni aumentarono all’ingresso delle squadre in campo. Sarà perchè – parole e musiche di Gianni Morandi – più si invecchia più affiorano ricordi lontanissimi che ho due flash back nitidissimi: la maglia bianca con la banda verticale rossa indossata dai ragazzi quel giorno ed il gran gol di Antonelli che decise il derby ad un quarto d’ora dalla fine: una azione personale in punta di tacchetti con una serie di dribbling pieni di talento ed un tiro carico di effetto che andò ad insaccarsi proprio sotto l’incrocio dei pali. E’ da poche settimane il Monza di Alfredo Magni (subentrato all’esonerato David). E’ un Monza che sta provando a mettere pressione alla lanciatissima capolista Piacenza di G.B. Fabbri. Lo svantaggio accumulato nel girone di andata dai biancorossi lombardi si rivelerà, però, zavorra troppo pesante: i biancorossi emiliani accuseranno qualche affanno ma gestiranno il tesoretto accumulato e meriteranno la promozione in Serie B. In quei mesi, comunque, sta nascendo il grande Monza che dalla stagione seguente spiccherà volo esaltante verso anni fantastici ed indimenticabili. Già in quella primavera del 1975, peraltro, i ragazzi del presidente Cappelletti metteranno in bacheca un Trofeo importante - la Coppa Italia di Serie C – bissando il successo dell’anno precedente. Nella finale di Sorrento (vinta ai calci di rigore contro il … Sorrento alla faccia del campo neutro) Magni affidò la maglia a questi undici: Colombo, G. Vincenzi, Gamba, Patrizio Sala, Michelazzi, Zabotto, Buriani, Ardemagni, F.Vincenzi, Antonelli, Sanseverino. Tanti di loro faranno sognare per un bel po’ il ragazzino che ero. Ed a proposito di ‘nomi’: quella Cremonese, allenata dal mitico Titta Rota, aveva in rosa elementi del calibro di Mondonico, Prandelli e Cabrini. Onestamente non ricordo chi di loro era in campo quel pomeriggio. Malinconicamente mi fanno riflettere su quanto tempo sia passato da quel pomeriggio di 45 anni or sono ….

Fiorenzo Dosso