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Rieccoci di nuovo al Brianteo dopo una settimana che ha visto il Monza, impegnato al “palaghiaccio” di Meda, fare un passo indietro rispetto al match di sabato scorso, preventivabile e scusabile (almeno per il momento) lo scarso affiatamento tra i nuovi acquisti e la loro migliorabile condizione fisica, è tempo di pensare al Ravenna.



Il Ravenna occupa la quinta posizione con appena due punti di vantaggio sui biancorossi, ovvio quindi che con una classifica così corta ogni vittoria pesi come un macigno per il prosieguo della stagione, la squadra ravennate può vantare un buonissimo attacco, il sesto del girone, ma un reparto difensivo tutt'altro che impenetrabile, 23 gol subiti che ne fanno la quindicesima difesa. A questo proposito l'ultima partita può essere assunta come un riassunto delle abilità giallorosse, un 2-2 casalingo contro la Triestina in cui i padroni di casa all'inizio colpiscono addirittura due pali, venendo beffati da un autogol rocambolesco, prima che il ‘Diablo’ Granoche in contropiede realizzi il gol dello 0-2 che pare mettere in ghiaccio il match. Nel secondo tempo il Ravenna esce dagli spogliatoi col coltello tra i denti, trovando in mischia su calcio d'angolo il gol che dimezza lo svantaggio con Papa e poi, quando tutto sembrava finito, al 95’ è Esposito su punizione da lontanissimo a pareggiare i conti con la complicità del portiere triestino: per i romagnoli è un punto tutto sommato meritato, se non stretto. Quindi quella che andremo ad incontrare sarà una squadra in forma, ma che ha speso molto in termini di energie, sia per le condizioni (pietose) del campo, sia per gli sforzi, mentali e fisici, profusi fino all'ultimo secondo.



Vediamo un po’ di storia prima di parlare dell'incontro di andata: il Ravenna viene fondato nel 1913 e dopo molti anni tra dilettantismo e la Serie C gli anni ‘90 rappresentano il momento d'oro del club, la società viene acquistata dalla famiglia Corvetta e lancia allenatori e giocatori di primissima categoria, come Del Neri, Guidolin, Novellino per la panchina, Toldo, Torrisi, Buonocore, Francioso, Zauli, Vieri tra i giocatori. Nel 1993/94 il Ravenna disputa il suo primo campionato di Serie B (con Marotta in dirigenza), ma nonostante i gol di Vieri retrocede immediatamente; l’entusiasmo non si affievolisce e tre anni più tardi ritorna nel campionato cadetto guidato da un altro bomber, Schwoch; seguono diverse stagioni da protagonista in B ma, nel 2000/01 la squadra retrocede e fallisce, ripartendo dall'Eccellenza, il ritorno tra i professionisti è repentino e, infatti, nel 2006/07 il Ravenna vince il Girone A di Serie C1 ritrovando la cadetteria, sembra il preludio di qualcosa di grande, ma la squadra retrocede subito e nel 2011, in seguito allo scandalo del calcioscommesse, viene mandata in Serie D, campionato che si concluderà con l'incredibile retrocessione in Eccellenza, torneo che poi neppure inizierà: un nuovo fallimento farà difatti sprofondare il club in Promozione.



Il nuovo ritorno nel professionismo arriva nel 2017/18 col club che nel girone B di Serie C coglie la salvezza.



I precedenti tra noi e i Leoni non sono ottimi, dalla stagione 1993/94 il tabellino parla di cinque vittorie, nove pareggi e otto sconfitte; la prima al Brianteo è però un secco 4-0 firmato Romano, Brogi, Saini e Valtolina, mentre una di queste cinque vittorie invece arriva nella finale Scudetto di Serie D nel 2016/17, D'Errico e Gasparri fissano il risultato sul 2-1, consentendoci di conquistare un trofeo dopo molto tempo e di mostrare fieramente lo scudetto sul petto l'anno successivo. Tuttavia una di queste sconfitte risale alla gara di andata: un 1-0 che rappresentò la prima volta in tribuna per la nuova proprietà (in quella partita rappresentata dal solo Galliani) e la prima sconfitta stagionale, ko in cui i biancorossi offrirono una scialba prestazione, aggravata anche dell'espulsione a fine primo tempo di Galli, coi giallorossi (in quell'occasione in nero) a cui basta un gol-lampo al rientro dagli spogliatoi di Galuppini per vincere la partita.



Si affrontano dunque due squadre con una storia recente molto simile, fatta di ambizioni e cadute, ma anche di gloriosi ritorni; il Monza parte leggermente sfavorito per una serie di fattori, basta però che la squadra inizi a girare per vedere qualcosa di veramente bello in Brianza.



Dennis Galimberti