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Bellaria e la memoria pubblica: quando la toponomastica divide

La toponomastica non è mai un gesto neutro: ogni nome dato a una via o una piazza racconta un pezzo della storia e delle scelte di una comunità. A volte un’intitolazione può unire nel ricordo, altre volte riaccendere antiche fratture. È il caso di alcune recenti decisioni che, tra memoria e politica, stanno suscitando accesi dibattiti anche in centri di medie dimensioni.

A Bellaria Igea Marina, in Romagna, la proposta di dedicare una strada a una figura nota della storia italiana ha scatenato un acceso confronto politico e civile.
Un confronto che intreccia memoria, ideologia e identità locale.

Intitolazione via Silvio Berlusconi: la proposta del Comune e le motivazioni

L’amministrazione comunale di Bellaria Igea Marina ha deliberato di intitolare un tratto di via Caduti per la Libertà – compreso tra via De Gasperi e piazza del Popolo – a Silvio Berlusconi, già quattro volte presidente del Consiglio nonché presidente del Monza. Il sindaco Filippo Giorgetti ha spiegato che si tratta di “una zona senza residenti né attività commerciali, in modo da evitare disagi ai cittadini”.

La richiesta è stata inviata alla Prefettura, che dovrà autorizzare formalmente l’intitolazione. “In questi tempi di incertezza mondiale – ha detto Giorgetti – Berlusconi, oltre che imprenditore, è stato un uomo politico capace di dialogare anche fuori dall’Europa, cambiando l’input di cooperazione, collaborazione e fiducia tra i Paesi del mondo. Oggi avremmo bisogno di ritrovare quella capacità di relazione internazionale”.

Secondo il primo cittadino, l’iniziativa rappresenta un riconoscimento a una figura “che ha segnato imprenditoria, comunicazione, sport e politica, capace di mantenere rapporti con le grandi potenze”. Una scelta, aggiunge, “che guarda alla storia, non alla polemica del momento”.

Berlusconi e Bellaria Igea Marina: le polemiche politiche e le reazioni

La proposta ha però acceso un dibattito politico che ha rapidamente superato i confini locali. Il Partito Democratico ha criticato l’iniziativa, definendola “una decisione più politica che civile”. Il consigliere Ugo Baldassarri ha commentato: “La decisione è partitica ed è stata presa per inseguire visibilità nazionale. Berlusconi fu uomo di pace, ma non dimentico le sue posizioni su Ucraina e Putin. In più manca un legame con Bellaria”.

Alle critiche del Pd ha risposto duramente il sindaco Giorgetti: “Mi spiace che il Pd voglia sempre fare la morale e usare due pesi e due misure. Le vecchie amministrazioni intitolarono strade a Nilde Iotti, Indro Montanelli, Norberto Bobbio. Non credo fossero legati a Bellaria”.

Anche il Movimento 5 Stelle si è espresso contro: “Riteniamo inopportuno e non rispettoso della memoria civica dedicare uno spazio pubblico a una figura politica tanto divisiva”, ha dichiarato il gruppo locale. “La toponomastica deve rappresentare valori di legalità, integrità e servizio alla comunità”.

In difesa dell’intitolazione si è invece schierata Forza Italia, parlando di “incoerenza” da parte dell’opposizione e definendo la targa a Silvio Berlusconiun riconoscimento dovuto”. “Ancora una volta il Pd dimostra di non saper fare i conti con la storia del Paese”, hanno dichiarato gli azzurri, sottolineando come “il messaggio di cooperazione tra Italia, Europa, Occidente, Russia e Medio Oriente resti attuale anche oggi”.

Silvio Berlusconi