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Dal 2026 le farmacie italiane cambiano volto. Con l’approvazione definitiva del Ddl Semplificazioni, il tradizionale ruolo di dispensazione di farmaci si amplia: le farmacie diventano veri e propri presidi sanitari di prossimità. Con un’unica visita potrai scegliere medico o pediatra, fare test e vaccini, prenotare esami o ritirare dispositivi medici — tutto sotto l’insegna della “farmacia dei servizi”. Cambia la Sanità territoriale.

Tuttavia: le nuove prestazioni arriveranno solo dopo l’emanazione dei decreti attuativi del Ministero della Salute, attesi entro febbraio 2026. E non tutte le prestazioni saranno gratuite: molte richiederanno un pagamento da parte dell’utente.


Che cos’è la “farmacia dei servizi” e perché cambia

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Il modello di “farmacia dei servizi” esiste da tempo nel nostro ordinamento, fin dal Decreto legislativo 153/2009. Ma mai come ora viene ridefinito. Con il Ddl Semplificazioni, le farmacie diventano un nodo centrale dell’assistenza territoriale, insieme a ospedali e medici di base. 

L’obiettivo è rendere più semplice e accessibile la cura e la prevenzione sanitaria — specialmente per chi abita lontano dagli ospedali o ha difficoltà negli spostamenti.


I nuovi servizi che potrai trovare e cosa cambierà

Con la nuova normativa — in attesa decreti attuativi — le farmacie potranno offrire:

Scelta o cambio del medico di base (o pediatra) senza passare per sportelli ASL o procedure online. Basta andare in farmacia. F

Vaccinazioni per over 12: non più solo antinfluenzale o Covid, ma tutti i vaccini previsti dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale, compresi quelli per HPV, pneumococco, e altri.

Test diagnostici e analisi di primo livello: tamponi nasali, salivari od orofaringei, test di screening per epatite C, test per l’antibiotico-resistenza, e — grazie a nuove regole — analisi “non solo da autocontrollo” (es. oltre glicemia e colesterolo). 

Telemedicina e diagnostica di base: potenzialmente esami come elettrocardiogrammi, holter, monitoraggi, con referto medico anche a distanza, a patto che ci siano linee guida nazionali. 

Fornitura di dispositivi medici destinati all’assistenza domiciliare o semi-residenziale, accessibile direttamente in farmacia. 

Alcune farmacie potranno avere locali separati — ma pur sempre sotto la croce verde — esclusivamente dedicati a questi servizi, per garantire sicurezza e privacy. 


Quando e come sarà operativo: tempistiche e attuazione

Non tutto sarà subito disponibile. Dopo l’approvazione della legge in Parlamento, servono i decreti attuativi del Ministero della Salute. Secondo le fonti, le nuove funzioni potranno essere operative a partire da febbraio 2026.

Le farmacie dovranno adattare strutture, personale e procedure. Alcune novità, come la somministrazione dei vaccini o la diagnostica, richiedono formazione del farmacista e autorizzazioni specifiche.


Servizi a pagamento: cosa aspettarsi

Non tutto sarà gratuito. Vaccini (diversi da quelli previsti per campagne specifiche), test diagnostici avanzati, screening, analisi e servizi di telemedicina saranno — salvo diversa decisione regionale — a carico del cittadino.

La farmacia potrà essere più comoda, ma resta un servizio privato quando esce dall’ambito classico del farmaco.


Impatto atteso: più accessibilità, più prevenzione, ma anche nuove incognite

La rivoluzione normativa potrà ridisegnare l’accesso alla sanità territoriale. Per molti, la farmacia sarà la prima tappa per una diagnosi rapida, una vaccinazione o una scelta più semplice del medico.

Ma restano interrogativi: la qualità delle prestazioni, i costi reali, la disparità di offerta tra zone urbane e rurali, l’effettiva copertura da parte delle farmacie stesse. In ogni caso, l’Italia sembra pronta a trasformare la “bottega dei farmaci” in un centro di salute accessibile.