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Domenica 25 agosto ricomincia ufficialmente il campionato: il Monza passa dal girone B al girone A e quest'anno se la vedrà con squadre come Siena, Carrarese e Juventus U23. Squadra rinforzata pesantemente quella biancorossa e con un obiettivo: centrare la Serie B, senza se e senza ma. Per farlo Brocchi avrà a disposizione tanti giocatori provenienti da categorie superiori. Sulla carta tutto è pronto per iniziare a inseguire questo sogno. Sarà romantico?

Come primo appuntamento stagionale il Monza affronta in trasferta la Pro Patria, squadra che in questi anni è cresciuta tanto ed è pronta a dimostrare di meritarsi questa categoria. La squadra è capitanata da Ivan Javorcic, classe 79 ed ex centrocampista croato. Il suo percorso con la Pro Patria inizia il 17 Aprile 2017 quando ne diventa allenatore, in serie D. Il 6 Maggio 2018 porta la squadra alla promozione in Serie c e il 2 Giugno vince lo scudetto di Serie D. L'anno scorso disputa insieme ai suoi ragazzi un ottimo campionato, piazzandosi in ottava posizione. Quest'anno l'obiettivo dei bustocchi sarà quello di riconfermare un'identità acquisita in poco tempo. Il tecnico si è concesso in esclusiva ai microfoni di Monza-News per parlare della sua squadra e della partita di domenica.

Ivan, ormai sono diversi anni che si trova sulla panchina della Pro Patria. Si aspettava di trovarsi a questo punto dopo 3 anni?

Onestamente era difficile prevedere tutto ciò: il calcio si sa non è mai scontato ed è molto imprevedibile da questo punto di vista. Sin dall’inizio l’obiettivo era quello di crescere e, quando sono arrivato, mi sono accorto di avere a disposizione molta qualità e un bell’ambiente come cornice. La velocità con cui abbiamo raggiunto questo scopo è stata inaspettata e questo è fonte di orgoglio e tanta soddisfazione per me.


La squadra sostanzialmente è rimasta la stessa: questo vi porta a confermarvi o a voler cambiare?

Avere una continuità al giorno d’oggi nel mondo del calcio è importante, avere una base è necessario per poter prefiggersi degli obiettivi e raggiungerli. Secondo me non è tanto confermarci o cambiare, quanto piuttosto consolidarsi: abbiamo bisogno di proteggere la nostra posizione nella categoria, affermarci come identità sempre di più, migliorandoci quotidianamente. Dopo aver ottenuto questo, si può pensare a qualcosa di diverso e vedere dove ci può portare tutto questo. La nostra priorità per questa stagione resta il consolidamento.

Il girone A quest’anno è diverso dalla scorsa stagione: che considerazioni può fare al riguardo?

Penso sicuramente che sarà un campionato diverso rispetto al precedente: l’anno scorso c’erano 7/8 squadre top di livello che avevano la possibilità di vincere il campionato, quest’anno vedo il Monza, almeno sulla carta, davanti a tutti e vedo molto bene anche il Siena, la Carrarese e la stessa Juventus in grado di competere per il titolo con la giusta competitività. Dopo queste penso che ci siano molte squadre di categoria per cui mi aspetto un campionato livellato a metà classifica e questo renderà le cose difficili per chi ha come obiettivo la salvezza. Sarà una bella opportunità per quelle squadre che vorranno fare di più: vedo tanto equilibrio e tanta esperienza della categoria come la Giana, il Renate o il Pontedera ma non dimentichiamoci delle 5 neopromosse che, complice l’entusiasmo e la piazza importante, lotteranno fino alla fine come il Como o il Lecco.


Dopo la prova del Monza a Firenze, che considerazioni sente di fare in merito alla squadra? La Fiorentina può essere considerata un banco di prova per quello che ci si può aspettare dal Monza quest’anno?

Penso che qualsiasi partita lasci qualcosa, un segnale utile a chi sta attorno. Aver tenuto testa a una squadra di Serie A non succede per caso. Il Monza aveva già dato segnali positivi contro il Benevento e l’Alessandria quindi è solo che una conferma di quello che penso su questa squadra. Ci sono delle oggettività che non possono essere omesse e trascurate.


Cosa ne pensa di Brocchi come allenatore? C’è qualche giocatore che vorrebbe portargli via?

Ho conosciuto il Mister ai tempi di Brescia quando è venuto ad allenare la Prima Squadra, ho avuto modo i seguirlo e posso dire che è un allenatore ben preparato. Se persone così importanti che sono stati così tanti anni nel calcio gli hanno dato fiducia qualche ragione c’è ed è solo che un merito per Brocchi. Quanto ai giocatori direi cose scontate se prendessi i giocatori di grido. Il Monza quest’anno ha a disposizione giocatori di categorie superiori con potenzialità importanti per cui sento di scegliere un giocatore meno conclamato ma che mi piace molto il suo modo di stare in campo: Armellino.

Che partita si aspetta di vedere tra Pro Patria e Monza?

Visto che siamo alla prima giornata è difficile prevedere questo: posso solo dire che per noi sarà un test importante contro una squadra sicuramente favorita con qualità, buon gioco e buona forma, avendo già disputato gare ufficiali. Per noi sarà un test probante anche se è difficile capire la dinamica della partita perché dipenderà da molto dalle circostanze e dagli episodi. Una cosa è certa: cercheremo di essere competitivi per rendere difficile la partita al Monza.