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Davide Sinigaglia
Davide Sinigaglia

Sabato pomeriggio l’U-Power Stadium ospiterà il match tra Monza e Reggiana, valido per la nona giornata di Serie B.

In vista della sfida, Monza News ha intervistato Davide Sinigaglia, ex attaccante di entrambe le squadre e protagonista di una carriera ricchissima: oltre 500 presenze tra Serie A, B, C e D, più di 100 gol e maglie prestigiose indossate, tra cui Cesena, Giana Erminio, Parma e Ternana.

Indimenticato bomber, il Samurai ha vestito la maglia biancorossa in due diverse parentesi: la prima in C1 nella stagione 2002/2003, la seconda in Seconda Divisione nel 2013/2014, sotto la guida di Antonino Asta.

Oggi è il vice di Mauro Belotti alla Rovato Vertovese (Serie D), dopo aver appeso gli scarpini al chiodo poco più di un anno fa.


Ecco le sue parole in esclusiva su Monza News 

– Davide, hai da poco smesso di giocare e quest’anno sei il viceallenatore della Rovato Vertovese. Come sta andando questa nuova esperienza?

«È un’esperienza molto divertente, non mi aspettavo che mi piacesse così tanto. Veniamo da una sconfitta in Coppa Italia con l’Este, ma sono soddisfatto del percorso fatto finora. Abbiamo una bella squadra e sono sicuro che ci toglieremo grandi soddisfazioni. In più ho la fortuna di lavorare accanto a Mauro Belotti, un tecnico molto preparato ed esperto.»


– Sabato si gioca Monza–Reggiana all’U-Power Stadium. Che partita ti aspetti?

«Entrambe le squadre vengono da due vittorie importanti. Sulla carta mi aspetto un match equilibrato, ma è sempre difficile fare pronostici. Considerando la rosa, vedo comunque il Monza favorito.»

– La Reggiana ha cambiato molto rispetto alla scorsa stagione, ma è partita forte. Grande merito va a mister Dionigi, arrivato a marzo. Come giudichi il suo lavoro?

«Ho affrontato mister Dionigi da giocatore in due occasioni: la prima quando allenava il Taranto in C1, la seconda l’anno successivo alla Reggina. Io allora ero alla Ternana. Il suo 3-4-3 è molto offensivo e dà grande importanza a esterni e attaccanti. Ha una mentalità forte e a Reggio Emilia, finora, gli sta dando ragione.»

– Il Monza, dopo qualche difficoltà iniziale, ha trovato continuità con le vittorie contro Catanzaro e Frosinone. Come valuti il percorso dei brianzoli?

«Il Monza viene da una retrocessione e l’adattamento a un nuovo campionato non è mai semplice. Poteva fare di più in alcune partite, ma adesso sta trovando l’alchimia giusta. Le ultime vittorie dimostrano che la squadra è sulla strada giusta per disputare un bel campionato.»

– Dove pensi possa arrivare questo Monza a fine stagione? Può lottare per la promozione diretta?

«Non amo fare pronostici. Sicuramente il cambio di proprietà pesa, ma il Monza ha giocatori importanti come il mio amico Pessina, Colpani, Izzo e Mota, tutti con esperienze solide in Serie A.»

– C’è un attaccante del Monza o della Reggiana che ti somiglia per caratteristiche?

«Se devo sceglierne uno, direi Dany Mota. Ma in termini di realizzazione, Colpani è molto forte e può diventare il vero valore aggiunto di questa Serie B.»

– Che ricordi conservi del tuo periodo a Reggio Emilia?

«Andai a Reggio subito dopo la seconda esperienza a Monza: fu un trasferimento che volli fortemente. Era una piazza importante, con uno stadio come il Mapei e tifosi straordinari. Purtroppo non mi trovai bene con gli schemi di mister Colombo e a gennaio passai alla Giana Erminio.»

– A proposito di Giana Erminio, c’è quell’episodio curioso al Brianteo dopo una gara con il Monza…

«Sì, giocavamo le partite casalinghe al Brianteo e la prima fu proprio contro il Monza. In conferenza stampa eravamo io, Gasbarroni e Polenghi. A un certo punto Pea iniziò a battibeccare con Gasbarroni davanti ai giornalisti… Io ridevo sotto i baffi, cercando di restare serio!»

– Hai vestito la maglia del Monza in due periodi diversi: che esperienze furono?

«Nel primo anno sfiorammo i playoff, ma poi arrivò il fallimento societario e pagammo quell’incertezza. Segnai tredici gol che mi aprirono le porte della Serie B.

Nel secondo anno, in C2, facemmo un buon campionato centrando la qualificazione alla C unica e la finale di Coppa Italia contro la Salernitana – che grida ancora vendetta! Della seconda esperienza a Monza ricordo con affetto quel gol in rovesciata: pensa che ancora oggi ne parlo con Franchino e, per prenderlo in giro, gli dico sempre “ho dato senso a un tuo cross orrendo”. Tanti monzesi mi hanno scritto dopo il gol di Dany Mota contro il Genoa, visto che entrambi abbiamo l’acrobazia nelle nostre caratteristiche. Nonostante tutto, la nuova società decise di non confermarmi.»

– Dopo il tuo addio nel 2014, il Monza visse un periodo difficile fino al fallimento. Avevi già percepito qualche segnale?

«Avevamo una squadra fortissima: oltre a me e Gasbarroni, c’erano Castelli, Anghileri, Franchino, Vita, Valagussa, Bianchi e Finotto, tutti con ottime carriere. A fine anno venne mandato via Andrissi e la nuova società non rinnovò i contratti in scadenza, come il mio. Forse quella decisione poteva essere un campanello d’allarme, ma con il mio trasferimento alla Reggiana pensai solo a ripartire.»

– Ti vedi allenatore in futuro?

«È ancora presto per dirlo. A dicembre dovrò operarmi al tendine, nel frattempo gestisco il mio centro sportivo e seguo la Rovato Vertovese. Ma non chiudo nessuna porta” 

Si ringrazia Davide Sinigaglia per la disponibilità.

Intervista a cura di Antonio Scirtò

 

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