Gianluca Soragna: ‘Il Monza ha fatto lo switch, il mio rammarico è…’
L'ex attaccante biancorosso in esclusiva ai microfoni di Monza-News
Domenica all’U-Power Stadium arriva il Cesena. Il Monza, reduce da sei vittorie consecutive, non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi e sarà alla ricerca di ulteriori conferme. Lo ha ribadito anche mister Bianco in conferenza stampa, sottolineando come il lavoro parta dalla persona e dall’allenamento quotidiano, per poi tradursi in campo durante il campionato.
Per l’occasione abbiamo intervistato Gianluca Soragna, uno dei protagonisti della rinascita biancorossa nell’era Colombo e giocatore del Monza nella stagione 2015/16, che ancora oggi ricorda con affetto i colori biancorossi.
Presente all’Adriatico di Pescara durante il match di domenica scorsa, Soragna ha commentato in esclusiva per MonzaNews il cammino dei biancorossi.
Il Monza e la Serie B
‘Il Monza, dopo un inizio difficile, sta facendo davvero molto bene in campionato. Il merito va a una rosa che ha ritrovato se stessa e che lavora completamente a disposizione del mister. La squadra gioca bene, è organizzata, crea tanto e domina il gioco. Il merito è anche di un allenatore molto preparato e profondo conoscitore della categoria come mister Bianco.
La rosa è davvero forte: c’è un campione in ogni ruolo, a cominciare dal portiere Thiam — miglior estremo difensore della scorsa Serie B — passando per Pessina e Obiang a centrocampo, Izzo in difesa e un attacco stellare con Colpani, Mota, Alvarez, Maric, Azzi e Petagna.
Il Cesena è una squadra organizzata e stabilmente nelle prime posizioni. Il Monza non deve spaventarsi né sottovalutare l’avversario: deve semplicemente continuare a lavorare come sta facendo, restare concentrato e proseguire su questa strada’
Su mister Bianco e sui tifosi
‘Ricordo quando, ai primi di ottobre, si parlava di esonero. Agli allenatori, invece, va dato tempo e fiducia: non si possono condannare alle prime difficoltà. Bianco è molto preparato e sulla squadra si vede chiaramente la sua impronta.
A Pescara, su un campo orrendo e bagnato, il Monza ha vinto con autorità, giocando bene e coinvolgendo tutti, in campo e fuori. Quest’alchimia potrà fare davvero la differenza.
Un applauso va anche ai tifosi, che ancora oggi mi scrivono e mi ricordano con grande affetto. Nonostante la retrocessione dello scorso anno, sono sempre accanto alla squadra.’
Lo switch dei biancorossi, la nuova proprietà e Galliani
‘Dopo una retrocessione come quella dello scorso anno, c’era il rischio che qualcosa si rompesse. Invece gli americani sono stati bravi a mantenere il gruppo e a creare un ambiente sano per lavorare. Galliani ha fatto un ottimo lavoro, ma dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi i piani di Fininvest erano cambiati. Non è semplice subentrare a una realtà come Fininvest, ma la nuova proprietà sembra solida e importante, e speriamo continui così.
La squadra ha fatto lo switch: lo scorso anno, per demeriti, cambi societari e anche qualche errore arbitrale, era entrata in un vortice da cui era impossibile uscire. Oggi invece gioca bene, si è calata perfettamente nella categoria e respira un ambiente molto più sereno.’
Il suo passato biancorosso
‘A Monza arrivavo da cinque campionati di Serie D vinti. Ho legato molto con i tifosi, che ancora oggi si ricordano di me con affetto. Peccato per la stagione sfortunata: ho ancora il rammarico di non aver fatto parte della rosa dell’anno successivo, quando il Monza vinse campionato e Scudetto Dilettanti.
Pensa che a gennaio 2016 avrei potuto trasferirmi al Piacenza, poi vincitore del girone, ma decisi di restare, convinto dalle promesse di rinnovo e dell’obiettivo di vittoria l’anno dopo. Poi la società scelse di non rinnovarmi e andai altrove.’
Il presente e i legami con gli ex compagni
‘Oggi vivo a Martinsicuro, in Abruzzo, e gestisco una catena di ristoranti. Durante alcuni corsi di enologia ho rivisto Loris Palazzo, che vive in Puglia ma è venuto a cena da me con la sua famiglia. Sento anche Cattaneo, leader del gruppo ai miei tempi, e Andrea D’Errico, che posso dire di aver formato.’
La carriera di D’Errico
‘D’Errico era sceso dalla C alla D e, nonostante fosse fortissimo, al primo anno doveva cambiare alcuni atteggiamenti. Salendo di categoria è maturato molto: è arrivato a giocare in Serie B e a diventare il primo capitano dell’era Berlusconi. Ha avuto una grande carriera e gli auguro il meglio, sempre con la testa sulle spalle.’

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