Il giornalismo piange Furio Focolari, le ultime parole: 'Io sono pronto'
Si è spento Furio Focolari, storica voce del giornalismo sportivo. I funerali a Roma saranno comunicati dalla famiglia.

La lunga carriera di Furio Focolari nel giornalismo sportivo
Furio Focolari, romano classe 1947, ha costruito una carriera che attraversa oltre cinque decenni, diventando un punto di riferimento nel panorama del giornalismo sportivo italiano.
I primi passi li muove nei primi anni ’70 nella Roma locale, stringendo rapporti con le redazioni sportive prima di approdare alla RAI, dove entra nella redazione sportiva ufficiale.
In RAI partecipa a grandi eventi — Mondiali, Campionati Europei, Olimpiadi — e diventa noto per il contributo in programmi cult come “90° Minuto”, dove le sue telecronache, anche su discipline diverse dal calcio, come lo sci con Alberto Tomba, hanno lasciato un’impronta riconoscibile.
Quando lascia l’esperienza televisiva, trova una nuova dimensione nella radio con Radio Radio. Qui diventa una colonna del talk “Radio Radio Lo Sport”, confrontandosi apertamente con tifosi e colleghi e conservando la sua indipendenza critica.
Pur essendo dichiarato tifoso della Lazio, Focolari mantenne equilibrio professionale nei suoi commenti, riuscendo a distinguere il suo ruolo giornalistico dalla passione personale.
Nel corso del tempo è stato anche opinionista televisivo e figura mediatica, presente in vari talk show sportivi, sempre con interventi diretti e mai banali.
Oltre all’attività di cronista e commentatore, collaborò anche con la FIGC in ruoli dirigenziali e fu referente del marchio Puma per la Lazio in alcuni periodi.
L’impatto, la schiettezza e l’ultimo saluto: funzioni e funerali
Il nome di Furio Focolari evocava subito schiettezza, “giornalismo vero” e una voce che non cercava il compromesso facile. Quel modo diretto di parlare, spesso “senza filtri”, lo rese amato e talvolta contestato — ma sempre ascoltato con rispetto.
La sua influenza si misurava non solo negli ascolti, ma negli spazi di dibattito che riusciva a generare: confronti con tifosi, colleghi e appassionati che in molti casi restavano vivi anche fuori dal microfono. QUI l'approfondimento su MercatoLive