Un set speciale a Monza: il film girato in Brianza arriva a Parigi, la storia
Attori speciali e un set unico: a Parigi arriva “Telenovela”, il docufilm girato al Paese Ritrovato con protagonisti malati di Alzheimer.
Il film, già proiettato in numerosi cinema italiani, ora varca i confini nazionali. Il prossimo 22 settembre sarà presentato a Parigi, presso la sede della Banca Monte dei Paschi, grazie all’impegno dell’associazione Donne italiane all’estero. Un riconoscimento importante, che premia non solo la qualità dell’opera, ma anche il messaggio sociale e umano che porta con sé. Prima della capitale francese, il docufilm sarà proiettato anche in alcune tappe italiane: il 19 settembre a San Paolo d’Argon (Bergamo), il 21 settembre alla Fabbrica del Vapore (Milano) e il 25 settembre a Palazzolo sull’Oglio (Brescia).
Attori senza memoria ma con tanta vita

I protagonisti di “Telenovela” non sono attori professionisti, ma persone che vivono al Paese Ritrovato. Malati di Alzheimer, hanno accettato di partecipare al progetto ideato e diretto dalla drammaterapeuta monzese Paola Perfetti. Attraverso la tecnica dell’improvvisazione guidata, gli interpreti hanno dato vita a scene spontanee e autentiche, che sono state poi montate per costruire una narrazione ricca di emozione. Il risultato è sorprendente: attori perfetti, anche senza memoria, capaci di regalare lezioni di vita e di umanità a chiunque li osservi.
Una scommessa vinta
Per Paola Perfetti, la sfida era dimostrare che anche chi convive con una malattia neurodegenerativa può ancora esprimere emozioni, relazioni e creatività. “Abbiamo dimenticato la malattia e li abbiamo visti semplicemente come attori – ha spiegato –. Dopo la diagnosi di Alzheimer la vita non è finita né per il malato né per il caregiver. Cambiano i codici di comunicazione, ma resta la possibilità di vivere, sentire e condividere”. Un messaggio potente, che invita a guardare le persone e non solo la loro patologia.
Un messaggio universale
“Telenovela” non è solo un film, ma un vero progetto di inclusione. Al centro c’è l’idea che la dignità della persona vada oltre ogni limite, anche quando la memoria si dissolve. La proiezione a Parigi porterà questa esperienza fuori dai confini italiani, trasformando una storia nata a Monza in un messaggio universale: la malattia non cancella l’umanità, e ogni vita merita di essere raccontata.



