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Dopo l'amara sconfitta e la brutta prestazione contro il Pisa, il Monza ha un altro ostacolo sul suo cammino, non certo piccolo: domani i biancorossi giocheranno a Verona contro il Chievo, che attualmente ha gli stessi punti dei biancorossi e che vuole sicuramente mantenere la scia delle prime squadre. Serve una buona prestazione all'altezza del nome e degli obiettivi. Questa settimana, in vista di questo delicato match, abbiamo intervistato Alessandro De Pietro, 47 anni, in passato nella redazione di Rtl Venezia ora a RadioVerona, a TeleArena e L’Arena all’interno del Gruppo Athesis. Inoltre è corrispondente della Gazzetta dello Sport.

Alessandro, come stai vedendo il Chievo quest'anno?

Il Chievo sta giocando un campionato molto buono, sicuramente inferiore almeno a cinque squadre ma capace strada facendo di far lievitare molti suoi giocatori e creare un blocco squadra solido che parte dalla crescita di Semper, dal rendimento della difesa, dal valore di Palmiero e Obi a cui s’è sempre più affiancato Viviani fino alle conferme di Garritano e Ciciretti. Il recente rendimento di De Luca ha coperto anche molte lacune offensive, dove il gol è quasi sempre frutto della manovra. Una virtù, ma anche un limite.

Il Chievo ha gli stessi punti del Monza. Campionato simile o no?

Chievo e Monza di simile possono avere le ambizioni, seppur di livello molto diverso. C’è una squadra costruita per andare in Serie A ed una che proverà ad andare in Serie A con una ricetta anche al risparmio, senza troppa frenesia, col desiderio di tornare là dov’è stata per 17 stagioni quasi ininterrotte. Chiaro che Aglietti deve raccogliere il massimo da tutti e anche qualcosa di più, Brocchi qualche margine può anche concederselo. Ma neanche troppi, per quel che sta dicendo il campo. Di sicuro il Chievo s’è arricchito strada facendo, alimentato dalla mano di Aglietti. Passo obbligato, il Chievo dopo la retrocessione il mercato ha dovuto a lungo subirlo. Il Monza l’ha potuto invece aggredire a proprio piacimento.

L'Empoli sembra candidato ormai alla promozione diretta. Sei d'accordo?

L’Empoli è lì perché è stato molto regolare, partito con l’idea ferma di non ripetere la stagione scorsa chiusa troppo presto quando da neopromossa avrebbe dovuto fare molto di più. L’Empoli però è anche lì perché altre all’appello sono in parte mancate, almeno per adesso. Come la Spal, come il Lecce, come il Frosinone, come lo stesso Monza anche se non sempre tanti ottimi giocatori formano subito un grande collettivo. Il Chievo è lì, arrampicato fin quasi alla vetta ma con equilibri più delicati rispetto a chi ha semplicemente un organico migliore.

Che partita ci dobbiamo aspettare secondo te?

Mi aspetto di vedere qualità contro qualità, un’esplosione di talento più che una partita bloccata anche se il risultato conta tanto e nessun vorrà all’inizio davvero sbilanciarsi. Di prime firme ne ha anche il Chievo, vedi tutti i trequartisti, soprattutto Garritano e Ciciretti, più le giocate di Palmiero e gli inserimenti di Obi. Ma al di là dei soliti sarà interessante anche la battaglia sulle fasce. Vedi Mogos-Carlos Augusto.